Quando hai un'occasione importante e non sai che pesci pigliare è universale: pensi a lui, il Little Black Dress. Quando hai davanti un tubino nero sopra o sotto il ginocchio, con le maniche a tre quarti o le spalle in bella mostra, è come vedere arrivare Mary Poppins e la Fata Turchina insieme: tutte le ansie della serie "cosa mi metto?" evaporano al volo. Lui è lì, sulla sua gruccia, a emanare sicurezza a prescindere. Sembra quasi farti l'occhiolino e dirti: Keep calm, adesso ci sono io.

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La super-star del per presentarsi in maniera impeccabile ed elegante, arriva (come molte altre splendide diavolerie fashion) dal genio creativo di Coco Chanel. Che lo presenta agli albori dell'emancipazione femminile come cocktail dress, nel periodo a cavallo tra le due grandi guerre (correva l'anno 1926). È solo l'inizio di una lunghissima sfilata di interpretazioni. L'archetipo dell'abitino nero conquista subito i cuori di tanti stilisti e raggiunge vette di adorazione con il film Colazione da Tiffany. Non bastasse, l'abbinamento tra la sofisticata Audrey Hepburn/Holly Golightly e l'abito nero di Givenchy è così azzeccato che Andy Warhol lo consacra a icona pop del 900 in una delle sue opere più famose.

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In realtà gli esempi potrebbero essere mille (da Marilyn Monroe a Lady Diana, fino a Victoria Beckham), non c'è diva che dal secolo scorso in poi, non ne abbia subito il tenebroso fascino chic & dark. Infatti sono parecchi i guardaroba che vantano una massiccia presenza di LBD di tutti gli stili e proporzioni. E allora ecco un'idea che ci piace molto (sicuramente molto gettonata dalle fashion influencer): la collezione di abiti da cocktail, in nero. Se poi sono griffati tanto meglio. Basti sapere che a un'asta da Sotheby's, un fashion collector appassionato di vintage si è aggiudicato per oltre 600 mila euro 160 abiti firmati da stilisti nel periodo dal 1920 al 2010 (inclusi Dior, Hermès, Paco Rabanne, Balenciaga e Alexander McQueen). For your information, per la massima parte, si trattava di little black dress.

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