È la mamma dell'anno. Perché ha assorbito con grazia otto anni da First Lady – «Michelle non è invecchiata di un giorno, l'unico modo per datare le sue foto è guardare me», ha detto Barack Obama alla cena per i giornalisti alla Casa Bianca – ma soprattutto da titolare di due figlie che avevano sette e dieci anni nel 2009, in quella casa sono diventate adolescenti, e adesso non ne possono più di «vivere in un museo».
Per questo, sostiene, non ha ambizioni presidenziali. Che le ragazzine siano un'autentica priorità è peraltro dimostrato dall'immatricolazione di Malia all'università di Harvard con la classe dell'anno prossimo – quando non sarà più una First Daughter – e dall'intenzione di cercare una casa a Washington per consentire a Sasha di finire la scuola senza traumi. Certo: Michelle Obama potrebbe fare come Hillary, e aspettare che le ragazze siano sufficientemente adulte da gestire brillantemente una residenza e un'immagine pubblica indipendenti – dopotutto, hanno nel patrimonio genetico il talento di papà per la seduzione di massa. Ma da sempre quella dei figli è la scusa migliore del mondo per evitare di fare quello che non vogliamo fare.
Una mamma efficace è quella che sa selezionare le occasioni che meritano rifiuti irreplicabili: no, stavolta proprio non posso. Sai, le bambine.