Il 13 marzo 2017 è iniziata la discussione alla Camera del primo disegno di legge sul testamento biologico. Dopo il caso di Dj Fabo, tetraplegico e cieco a causa di un incidente, che ha deciso di ricorrere al suicidio assistito in una clinica svizzera, in Italia si ritorna a parlare di dichiarazione anticipata di trattamento, da non confondere con l'eutanasia o il suicidio assistito. Un tema eticamente sensibile, che ogni volta divide l'opinione pubblica e le forze politiche tra chi invoca il diritto alla vita e chi reclama la libertà di scelta di ogni singolo individuo. Un tema che oggi, in Italia, non è regolamentato da alcun tipo di legge.

Il caso più conosciuto in fatto di biotestamento è quello di Eluana Englaro, rimasta in coma vegetativo per 17 anni: il suo caso divenne un caso politico e la lotta di suo padre Beppino Englaro una strenua battaglia per il diritto all'autodeterminazione. Alla fine, Eluana morì nel 2009 per disidratazione a seguito dell'interruzione dell'alimentazione artificiale.

Testamento biologico, cosa dice la legge italiana

In Italia, come già detto, non esiste una legge sul testamento biologico, ma solo un documento del Comitato nazionale di bioetica. In questo dossier viene riconosciuto il diritto «del paziente di orientare i trattamenti a cui potrebbe essere sottoposto, ove divenuto incapace di intendere e di volere», che nulla ha a che fare con l'eutanasia o biotestamento, ma è semplicemente «il diritto di richiedere ai medici la sospensione o la non attivazione di pratiche terapeutiche anche nei casi più estremi e tragici di sostegno vitale, pratiche che il paziente avrebbe il pieno diritto morale e giuridico di rifiutare, ove capace».

In altre parole, secondo il Comitato nazionale di bioetica, il paziente può richiedere che vengano sospese le cure, ma non può chiedere di porre fine alle sue sofferenze. Per poter smettere di soffrire, il paziente può solamente rifiutarsi di mangiare e bere. Nessun'altra scelta se non una lenta agonia, come confermava Walter Piludu, ex presidente della Provincia di Cagliari malato di Sla morto nel 2016, nell'appello fatto ai rappresentanti politici: «In quale altro modo potrò realizzare la mia volontà se non col rifiuto di acqua e cibo e, dunque, con una lenta morte per sete e fame?».

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Testamento biologico, cosa dice la nuova legge

Il disegno legge che verrà discusso in Parlamento si compone di 5 articoli e chiarisce diritti del paziente e doveri del medico curante per quel che riguarda le ultime volontà.

Consenso informato (art. 1)

Il testo della legge prevede il «diritto di conoscere le proprie condizioni di salute e di essere informato in modo completo e comprensibile riguardo alla diagnosi, alla prognosi, ai benefìci e ai rischi degli accertamenti diagnostici e dei trattamenti sanitari indicati». Il paziente, inoltre, ha diritto di esprimere «il consenso o il rifiuto rispetto a scelte diagnostiche o terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, ivi comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali».

Minori o incapaci (art. 2)

Nel caso di minori il consenso informato viene espresso dai genitori, mentre nel caso di soggetti incapaci dal tutore. Se la Disposizione anticipata del trattamento (Dat) non è stata espressa, allora la scelta è affidata a un giudice tutelare.

Disposizione anticipata di trattamento (art. 3)

La Dat permette di «esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari». In altre parole è garanzia di tutela del paziente sia in caso di consenso che di rifiuto «rispetto a scelte diagnostiche o terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari». Questo articolo prevede la nomina di un fiduciario che parli in vece del paziente e si relazioni con i medici. Nel caso non ci fosse, può essere nominato un fiduciario d'ufficio.

Pianificazione delle cure (art.4)

Il disegno di legge prevede anche la pianificazione delle terapie, a cui il medico dovrà attenersi anche se il paziente perde la facoltà di esprimersi.

Modalità di registrazione della Dat (art.5)

La disposizione anticipata di trattamento deve essere espressa in forma scritta privata, atto pubblico, tramite videoregistrazione o qualunque altro tipo di dispositivo permetta al paziente di esprimersi.

Biotestamento, come funziona all'estero

La Dichiarazione anticipata di trattamento è riconosciuta legalmente in molti Paesi, tra cui Stati Uniti, Australia, Germania, Inghilterra, Lussemburgo, Danimarca . Il Belgio è stato il primo paese a legalizzare l'eutanasia senza limiti di età, anche nei Paesi Bassi l'eutanasia è legale ma regolamentata. E se in Svizzera il suicidio assistito è legale, in Italia è perseguibile penalmente ed è considerato alla stregua di un omicidio.