Per gli innamorati è la festa più bella dell'anno, ma ti sei chiesta cosa c'è dietro la storia di San Valentino? Si tratta di un personaggio realmente esistito, patrono di Terni, degli innamorati – appunto – e anche degli epilettici.

Mettiti comoda e lasciati raccontare per filo e per segno la sua storia e tutto ciò che c'è alle spalle della festa di San Valentino, storia tragica e romantica al tempo stesso.

La storia di San Valentino

Nato nel 176 nell'odierna Terni, Valentino fu convertito al Cristianesimo e ordinato vescovo ad appena 21 anni. Predicò il Vangelo per tutta la vita in quegli anni contraddistinti da persecuzioni e tribolazioni, fino ad arrivare a Roma, nel 270. L'imperatore dell'epoca, Claudio II il Gotico, lo invitò pubblicamente ad abiurare la propria fede, ma Valentino si rifiutò ed anzi tentò di convertire il sovrano, che lo risparmiò e lo affidò a una nobile famiglia.

Il suo successore, Aureliano, non fu altrettanto clemente. Nel 273 il vescovo di Terni, quasi centenario, fu decapitato sulla via Flaminia, lontano dagli occhi del popolo che lo amava e che sarebbe accorso in sua difesa, per mano del soldato Furio Placido. Questa, dunque, è la vera storia di San Valentino.

La storia della festa di San Valentino

Come puoi notare, insomma, di episodi riguardanti innamorati la vita del Santo, almeno ufficialmente, non ne ha conosciuti. Ma allora perché il 14 febbraio si celebra una festa in suo onore dedicata all'amore?

Per una questione di calendario. Nell'antichità, infatti, il 15 febbraio si celebravano i Lupercali, riti pagani in onore del dio Fauno Luperco (conosciuto anche con il nome ellenico di Pan) e di Giunone.

Nel corso dei secoli questi rituali diventarono a tutti gli effetti dei riti di fertilità: in un'urna venivano posti i nomi di giovani fanciulli aspiranti fauni, in un'altra altrettante vergini fanciulle, le lupe-ninfe, da fecondare. Il fato avrebbe abbinato le coppie sacre che per un anno intero avrebbero dovuto vivere insieme e fecondare.

Nel 496 d.C. la Chiesa anticipò al 14 febbraio la festa per il giorno di San Valentino e le diede una patina cristiana. Fu Papa Gelasio I ad attribuire a San Valentino la capacità di proteggere i giovani innamorati, indirizzandoli al matrimonio e a una lunga e duratura unione, benedetta dalla nascita di figli.

Il periodo dell'anno vicino alla fine dell'inverno e al risveglio della natura ha favorito poi la diffusione della festa anche presso altre culture europee. Ecco perché, ancora oggi, si festeggia San Valentino giorno 14 di febbraio.

La leggenda sulla storia di San Valentino

Col passare degli anni si sono diffuse numerose leggende attorno all'operato del Santo, non suffragate però da reali prove e testimonianze dirette.

Una di queste racconta che San Valentino benedì l'unione tra un centurione romano, Sabino, e una giovane cristiana, Serapia, la cui malattia indusse il fidanzato a ripudiare il paganesimo e a chiedere di essere battezzato.

Con Serapia in punto di morte, Sabino chiese al santo di non essere separato dalla sua amata e lui li avvolse in un sonno beatificante, affinché giacessero insieme per l'eternità. Un altro racconto popolare narra che un giorno Valentino, sentendo discutere due fidanzati, donò loro una rosa rossa invitandoli a fare la pace.

Tempo dopo i giovani tornarono da lui chiedendo di essere sposati e da allora ebbe inizio l'usanza di donarsi fiori e invocare la benedizione del santo. Da qui nasce il fatto che scambiarsi doni d'amore è una delle principali tradizioni di San Valentino e quella di San Valentino è a tutti gli effetti la festa degli innamorati.

Curiosa pure l'attribuzione al santo di una protezione sugli epilettici, dovuta all'assonanza tra il tedesco medievale Falentin con il verbo "fallen", cadere, rappresentazione del "mal caduto".

Il racconto di Geoffrey Chaucer

Uno dei padri della lingua inglese, Geoffrey Chaucer, si è appassionato alla storia di San Valentino al punto da dedicarvi un poema allegorico, il Parlamento degli Uccelli, scritto durante un soggiorno in Italia.

Per la prima volta, in un'opera scritta nel XIV secolo, Valentino è stato chiamato a sovrintendere a una relazione d'amore, quella tra Riccardo II d'Inghilterra ed Anna di Boemia.