«Le Olimpiadi – ebbe a dire Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite – dimostrano il potere dello sport di riunire gli individui senza distinzione di età, razza, classe, religione, capacità, sesso, orientamento sessuale o identità di genere». Questo sembra essere particolarmente vero per le Olimpiadi di Rio 2016 in cui, stando ad alcuni calcoli fatti da Outsports.com, sito specializzato in tematiche omosessuali e sport, gli atleti Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali) sono almeno il doppio di quelli che erano presenti a Londra nel 2012. Non è possibile fare i confronti con le Olimpiadi invernali di Sochi 2014 in quanto in Russia esiste una legge che vieta la cosiddetta «propaganda omosessuale» e gli atleti Lgbt rischiavano il carcere, per questo si è preferito il silenzio. Ma torniamo alle Olimpiadi di Rio.

Uno dei momenti Lgbt più intensi di queste Olimpiadi è stato quello che ha visto protagonista la nostra connazionale Rachele Bruni. La nuotatrice, dopo aver vinto la medaglia d'argento nella maratona 10 km, lo ha dedicato alla compagna Diletta: «Io vivo la mia vita con naturalezza – ha chiosato la Bruni – mi è venuto naturale pensare alla mia Diletta. E non ai pregiudizi della gente». Rachele Bruni è la prima medagliata olimpica a fare coming out mentre è in attività; anzi, proprio dal podio!

Rachele Bruni medaglia d'argento a Rio 2016pinterest
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Rachele Bruni sul podio: ha vinto la medaglia d\'argento nel nuoto 10 km.

Più o meno nello stesso momento in cui Rachele Bruni saliva sul podio, sempre sulla spiaggia di Copacabana, l'atleta inglese Tom Bosworth (che si è piazzato sesto nella marcia 20 km), chiedeva la mano del suo compagno Harry Dineley con tanto di anello. Per la cronaca, Harry ha detto sì.

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Qualche giorno prima, invece, la rugbista brasiliana Isadora Cerullo, al termine di una partita, si è trovata dinanzi la propria compagna Marjorie Enya che l'ha chiesa in sposa. Marjorie ha commentato: «È la donna della mia vita».

Le cronache di Rio 2016 raccontano ancora altro in chiave Lgbt. Rafaela Silva, oro per il judo, ha dedicato la sua medaglia alla compagna Thamara Cezar, che è anche la sua ufficio stampa e la sua social media manager. A detta di Rafaela, «Thamara è molto importante in questa vittoria».