Ambientalista convinta, Shailene Woodley non perde occasione di sottolineare l'importanza di fare scelte sostenibili. Non a caso, se le chiedi che cosa conti nella vita, ti risponde che a lei basta l'essenziale, che un telefono cellulare è solo una scocciatura e che la tristezza, quando arriva, la cura con i cartoni animati. E se per caso coglie nei tuoi occhi qualche dubbio sulla fermezza delle sue intenzioni, ti spiega pure che anche sui red carpet ci va senza trucco. «Una volta ho visto una ragazza che si supponeva fossi io», ha raccontato alla rivista Interview magazine. «Ma aveva labbra che non erano le mie, tette di tre taglie più grandi, pancia scolpita e pelle trasparente. Ecco: io non ho quella pelle e ho pure un po' di pancetta. Queste immagini non sono reali e io invece voglio essere me stessa».

Da quell'intervista sono trascorsi due anni e nulla sembra cambiato: qualcosa della ragazzina della Vita segreta di una teenager americana resta in lei nonostante i 24 anni, il successo e i tanti film arrivati dopo. Come The divergent series. Allegiant, terzo capitolo della saga di fantascienza tratta dai romanzi di Veronica Roth, nelle sale italiane dal 9 marzo (poi la vedremo nel nuovo film di Oliver Stone, Snowden, sull'informatico della Cia noto per aver divulgato le attività di sorveglianza del governo americano e britannico).

Shailene Woodley, 24 anni, in una scena di The divergent series. Allegiant, al cinema dal 9 marzo.pinterest
Courtesy Photo
Shailene Woodley, 24 anni, in una scena di The divergent series. Allegiant, al cinema dal 9 marzo.

Questo è il terzo film in cui veste i panni di Beatrice. Non si è ancora stufata?

Per niente. Questo capitolo della saga è pieno di temi che ci riguardano tutti.

Per esempio?

La manipolazione genetica. È solo un film, si dirà. Ma la sceneggiatura è plausibile ed è giusto sensibilizzare le menti dei millennials: le scelte che facciamo oggi avranno un impatto nel prossimo futuro. Mai sprecare un'occasione per insegnare qualcosa. E poi sul set mi sono divertita un sacco.

Perché?

La produzione ha affittato vari appartamenti nello stesso condominio dove, con i membri della troupe, ci ritrovavamo spesso a cantare e suonare la chitarra fino alle quattro del mattino. Non si contano le visite della polizia che abbiamo ricevuto.

Ho letto che due anni fa ha venduto tutto: casa, macchina, vestiti, e dato tutto in beneficenza. Perché?

Non ne avevo bisogno. Ho iniziato a viaggiare e quindi non volevo portarmi dietro più di una valigia. Per qualche mese ho fatto couchsurfing, dormendo sui divani dei miei amici. Sono sempre stata frugale, non voglio possedere nulla di materiale. Per me essere felice significa vivere e amare il mio presente, imparare ad accettarmi per quella che sono, non per quello che possiedo.

Facile dirlo.

No. Anche farlo è possibile e l'ho capito girando per le strade in India. Bruce Chatwin diceva che solo viaggiando contribuiamo alla nostra evoluzione, come individui e anche come specie. Aveva ragione.

Il successo non l'ha cambiata?

No. Il successo per me non si misura con i soldi e la fama, ma con la possibilità di ottenere i ruoli che vuoi. Per ottenerlo bisogna avere pazienza e lavorare su se stessi. Io recito da quando avevo cinque anni, eppure quando ho del tempo libero vado ancora a scuola di recitazione: non voglio che mi offrano una parte solo perché la gente riconosce il mio nome.

Non fosse attrice?

Credo che lavorerei in una fattoria. Vorrei avere un orto, sporcarmi le mani di terra e mangiare quello che coltivo. Non è così difficile da realizzare. Con la vita che faccio sì. Non ho nemmeno una casa. Però, ovunque giri un film, ne affitto una.

Altre aspirazioni?

Vorrei aprire un blog di ricette. Cucinare mi allevia lo stress. La mia ultima ossessione sono le minestre.

I giornali di gossip amano parlare di lei.

Già. E io mi diverto a leggere le stupidaggini che scrivono.

Non ci credo che non le dia fastidio.

E invece è così. È uno spreco di tempo e di energia sapere quello che la gente pensa di me. Sono una persona integra. Dico quello che penso e faccio quello che dico. Mia madre mi ha insegnato che la verità è importante, ma che la verità senza compassione è crudele.

A che cosa non è disposta a rinunciare?

Al mio caffè "rinforzato".

Prego?

Caffè, olio di cocco e burro. Lo bevo appena mi sveglio. È un rituale fondamentale, scientificamente studiato per darmi l'energia di cui ho bisogno. A volte metto della cannella o del peperoncino di Cayenna, tanto per esagerare. L'olio di cocco serve ad eliminare le tossine che si accumulano in bocca. Buonissimo, provare per credere.