A Cara Delevingne piace considerarsi una top model per caso, e di sicuro è diversa da qualsiasi altra star della passerella. Intanto si presenta in perfetto orario, in compagnia di un coniglietto domestico di nome Cecil, promosso da accessorio per un servizio fotografico a "figlio" adottivo. «Fa la pipì!», grida mentre il coniglio fa i suoi bisogni vicino al mio registratore. Senza indugi si mette carponi a pulire: «Sono una buona madre».

Cara Jocelyn Delevingne, figlia di Pandora, socialite ed ex eroinomane, e Charles, promotore immobiliare, nipote di Sir Jocelyn Stevens, ex direttore della rivista Queen, e di una dama di compagnia della principessa Margaret, ci terrebbe molto a fare l'intervista a letto. E chi sono io per rifiutare un incontro pseudo-saffico con una donna che vanta amicizie particolari con tutti, da Harry Styles all'attrice Michelle Rodriguez? Ma il motivo dell'impazienza della ventiduenne è più pragmatico. È appena tornata dal matrimonio della sorella Poppy, lei pure modella, mentre la maggiore, Chloe, laureata in Scienze biomediche, è appena diventata mamma. Dopo cinque giorni di celebrazioni a Marrakesh, malgrado la reputazione di festaiola impenitente, è sfinita. «Ieri ho passato tutto il giorno a mangiare cibo spazzatura e a guardare pessima televisione», rivela, aggredendo senza ritegno un vassoio di pancake, uova alla Benedict e patatine fritte. «È stato bellissimo, c***o», rammenta con aria trasognata. «Posso dire parolacce?».

Delevingne non ha peli sulla lingua. Dovremmo parlare della collezione di borse che ha disegnato per Mulberry, ma non riesce a fare a meno di divagare, con grande fastidio dei due addetti stampa invitati a sedersi con noi. Ma è stata proprio la sincerità a procurarle un esercito di fan: 1,89 milioni su Twitter e 5,6 su Instagram. L'hanno descritta come un'anti-modella: in effetti è l'esatto opposto della notoriamente silenziosa Kate Moss. Cosa che non sembra aver danneggiato la sua carriera, visto che in soli quattro anni ha sfilato per Asos, DKNY e Burberry, dopo tre copertine di Vogue Inghilterra e il premio di modella dell'anno. Quindi non si fa scrupoli a postare foto come quella (tra le tante) in cui compare insieme a Michelle Rodriguez, le mani intrecciate, sul braccio di ognuna l'ago di una flebo per curare il dopo sbornia.

Le chiedo del suo orientamento sessuale e uno degli addetti stampa mi fa gentilmente notare che sto andando fuori tema; Delevingne non è d'accordo. Si prende un attimo per organizzare i pensieri, da sotto le grandi sopracciglia cespugliose che vantano un account Twitter tutto loro. «Penso che la gente non dovrebbe averne paura. Sono giovane, mi sto divertendo, non voglio fingere di essere ciò che non sono». Fa spallucce e confessa di sentirsi più a suo agio in compagnia di altre donne. «Strano, perché ho sempre avuto amici maschi. A scuola ero l'unica ragazza in un gruppo di ragazzi. Ma ora… sono cambiate un po' le cose», sospira. «Non mi capita più di incontrare uomini che vogliano solo la mia amicizia, a meno che non siano fidanzati con le mie amiche. Sono tutti abbastanza superficiali», conclude con aria rassegnata. «Vogliono solo fare sesso». Colpa forse anche della sovraesposizione mediatica. Cara, che da piccola voleva essere musicista o attrice, ha avuto la sua prima esperienza da modella a dieci anni, per un servizio fotografico con Bruce Weber su Vogue Italia, che ora ricorda come «un'esperienza un po' strana».

A 17 ha quasi ottenuto la parte di Alice in Alice nel paese delle meraviglie di Tim Burton, per poi decidere che preferiva dedicarsi agli impegni da modella. Anche se, precisa, «la vivevo male; pensavo che shooting e passerelle ostacolassero la mia vera ambizione: fare l'attrice». Si sbagliava. Dopo Timeless, serie tv di Sky Arte scritta da Tim Frith, famoso per Calendar girls, in cui è stata definita: "Brava, come una giovane Audrey Hepburn", reciterà con Kate Beckinsale e Daniel Brühl in The face of an angel di Michael Winterbottom, liberamente ispirato al processo per l'omicidio di Meredith Kercher (Delevingne interpreta la donna di cui è innamorato il personaggio di Brühl e non il ruolo di Amanda Knox, come qualcuno ha scritto, ndr). Poi c'è l'adattamento per il grande schermo di Territori londinesi di Martin Amis (Mondadori), in cui ha avuto l'opportunità di lavorare con Amber Heard e Billy Bob Thorton. Era terrorizzata, confessa, all'idea di girare con Thorton. «Lui se n'è accorto. Mi ha detto: "Da attore, capisco subito se qualcuno sa recitare, e tu sai recitare. Non sentirti in dovere di imparare"».

Arrossisce al ricordo e si sente un po' in colpa, al pensiero che tutti i suoi amici stanno faticando nelle scuole di teatro, mentre la sua carriera sta decollando. Le chiedo se sogna mai una vita diversa, quella di una ventiduenne qualsiasi. «Ah», esclama con uno sguardo improvvisamente pensoso sul viso. «Lo sa, mi piace molto mettermi nei panni degli altri, ma non ho mai occasione di vivere le stesse esperienze. Mi piace parlare con i miei amici che vanno all'università, in un certo senso vorrei poter vivere la loro vita per un momento, il che mi crea un po' di rimpianti. Ma non posso tornare indietro, capisce? Devo continuare ad andare avanti. È un po' frastornante, anche se so di essere fortunatissima». Poi il coniglio Cecil fa di nuovo i suoi bisogni e Cara corre a cercare un asciugamano.

(Bryony Gordon)