Noi di Gioia! abbiamo scelto sei testimonial per commentare con loro il nostro sondaggio sull'ambizione e parlare di carriera e famiglia, qui intervistiamo Cristina Scocchia, 42 anni, dal 2014 amministratore delegato di L'Oréal Italia, società con 2000 dipendenti, che comprende marchi come Lancôme e Vichy, sposata e mamma di un bambino di 7 anni.

I risultati del nostro sondaggio parlano chiaro: l'83,5% delle lettrici ammira le donne che vogliono distinguersi perché «libere» e «capaci di mettersi in gioco»: «Un ottimo segnale», per Cristina Scocchia.

Non più invidia per le altre, ma sana competizione?

La voglia di realizzare il proprio potenziale è il prerequisito per riuscirci ma in molte rinunciano senza provare, per paura di non farcela o considerando l'ambizione un disvalore. Questo è uno spreco non più sostenibile: il talento è equamente distribuito tra i generi. Più donne si mettono in gioco, più ne arrivano ai vertici.

La realizzazione di ogni donna ha una ricaduta positiva collettiva?

Certo! Secondo uno studio di McKinsey, se le donne avessero lo stesso tasso d'occupazione degli uomini il Pil mondiale crescerebbe del 26%. Serve una più equa ripartizione delle responsabilità dentro la famiglia, più welfare e aziende che favoriscano la conciliazione tra lavoro e famiglia. 

In L'Oréal ha introdotto lo smart working e rafforzato il welfare: c'è una gestione femminile del potere?  

Sono il talento e il carattere a forgiare lo stile di leadership, non il genere. Esistono uno stile gerarchico, assertivo, secondo me obsoleto, e poi, per fortuna, uno collaborativo che coinvolge e motiva i collaboratori, direi moderno. Uomini e donne sono in entrambe le categorie.