Risposte asciutte, franche, dirette. E uno sguardo irrequieto, che corre imperterrito lungo la stanza, senza mai fermarsi troppo a lungo su niente e nessuno. Claudio Santamaria è questo (e molto altro): un attore navigato, che sa il fatto suo, e al contempo un uomo dal carattere, come lui stesso lo definisce, "crepuscolare". Di domande personali, non ne vuole sapere. Men che meno è disposto a parlare di politica. Ma in fondo non serve perché la sua personalità emerge prepotente a ogni dichiarazione. Il 20 e il 21 febbraio, e poi ogni martedì dal 27 febbraio, lo rivedremo su Rai Uno nella seconda stagione della fiction E' arrivata la felicità, in coppia con Claudia Pandolfi. Una serie che lui definisce di rottura, perchè "racconta il post - favola". Dopodiché sarà ospite di Manuel Agnelli nel suo nuovo show Ossigeno su Rai Tre. Quanto al futuro, non esita a raccogliere le provocazioni...

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Perché definisce "una storia post fiaba" la nuova stagione di E' arrivata la felicità?

Di solito tutte le storie finiscono con i protagonisti che si sposano coronando il proprio sogno d'amore. Nessuno ci racconta cosa succede dopo questo meraviglioso lieto fine. Noi, invece, lo facciamo: narriamo il post - favola, ossia la quotidianità e i problemi che scandiscono l'amore ritrovato. Inoltre nei nuovi episodi la protagonista Angelica (Claudia Pandolfi) dovrà fare i conti con una grave malattia e questo contribuirà a dare valore a tutte le cose.

Anche lei, come il suo personaggio Orlando, riesce a vivere le situazioni della vita, perfino le più drammatiche, con il sorriso?

In realtà sono un uomo malinconico, ma mio padre mi ha insegnato a sdrammatizzare qualsiasi evento.

Nei nuovi episodi la colonna sonora acquista ancora più rilevanza. Dalla fiction su Rino Gaetano in poi, sembra che la musica non voglia più abbandonarla...

La musica è un elemento importante del mio lavoro: spesso creo delle playlist personalizzate per immedesimarmi nel personaggio. Non scelgo quindi titoli che ascolterei abitualmente ma canzoni che hanno a che fare con il mondo che andrò a raccontare. Per esempio, per è arrivata la felicità ascoltavo Happy di Pharell Williams e gli album di Katy Perry.

Dopo Principe libero, più di uno spettatore sogna di vedere lei e Luca Marinelli cantare insieme in concerto omaggiando Fabrizio De Andrè e Rino Gaetano. Le piacerebbe?

Lo adorerei! Sarei anche disposto a scambiarmi le canzoni con Marinelli che, peraltro, mi è piaciuto moltissimo nella fiction Principe Libero.

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Alziamo la posta in gioco: le piacerebbe emulare Pierfrancesco Favino a Sanremo, magari l'anno prossimo?

Sono stato al festival due volte, come cantante, e mi spaventerebbe l'idea di presentarmi come conduttore, anche per via dell'inevitabile confronto con Favino: è stato bravissimo! Quindi sicuramente non lo farei l'anno prossimo. Magari valuterei l'ipotesi per il 2020, anche se la conduzione non è il mio: è un mestiere a sè stante.

La rivedremo invece al cinema, nel nuovo film di Gabriele Mainetti (il regista di Lo chiamavano Jeeg Robot, ndr)?

Non ho ancora firmato nulla… Ovviamente mi piacerebbe molto!

Vorrebbe diventare il suo attore feticcio?

Certo, tra l'altro con Gabriele ci conosciamo da tanti anni!

Parliamo ora di lei. Ultimamente il suo rapporto con internet è un tantino complicato: è stato criticato prima per la sua vita sentimentale e poi per le sue posizioni politiche. Come se ne esce da questa bolgia mediatica?

Non aprendo i social.

Sta valutando di chiudere i suoi profili?

No, però ci sto molto meno. Pubblico qualcosa ogni tanto, soprattutto per promuovere quello che sto facendo. Però quando sono stato al concerto dei Depeche Mode, che ascolto da quando ho 10 anni, non ho resistito e ho pubblicato una foto del concerto. In fondo dovrebbe essere questa la natura dei social: la condivisione di momenti belli delle vita.

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Claudio Santamaria in Lo chiamavano Jeeg Robot