Non appena varca la soglia della sala in cui la incontreremo Anastacia ci investe con una carica di energia incredibile: ancora prima di ascoltare le nostre domande la star americana non risparmia qualche battuta autoironica, e quando inizia a parlare è un fiume in piena.

«Mi piacerebbe cantare in italiano, per ora lo faccio solo sotto la doccia!», ci confessa durante l'incontro stampa di presentazione del suo nuovo album, Evolution, proseguimento di una lunga carriera iniziata nel 2000 con l'album Not That Kind e costellata di premi e riconoscimenti, senza dimenticare i suoi duetti con alcuni tra i più grandi artisti del panorama italiano come Luciano Pavarotti ed Eros Ramazzotti: «Il concetto di cambiamento rappresenta la vita, che si evolve continuamente. Viviamo in una costante evoluzione, e dobbiamo sempre andare avanti, mai rimanere fermi nel presente, bisogna tenere il passo. Con questo disco voglio dare dei messaggi positivi, sono cresciuta molto anche come donna, questo album è in assoluto la mia evoluzione più grande».

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In questo nuovo lavoro discografico l'artista si sente molto vicina a quello che era all'inizio della sua avventura, e oggi all'Anastacia degli esordi direbbe «Di essere più gentile con sé stessa. Quando ho cominciato sono stata crudele nei miei confronti, mi sono sempre paragonata agli altri, e mi sentivo molto diversa da come apparivo. Al tempo stesso cercavo di far parte del music business, e la mia voce era così diversa. Ho iniziato a lavorarci sopra, poco a poco, e ho capito che non era un atteggiamento giusto. Adesso sono più adulta e posso dirlo, ma ogni persona giovane si sente in questo modo. Quello che vorrei dire ai miei fan è di amare le loro diversità - io non l'ho fatto con me stessa all'epoca - , perché sono bellissime, e sono proprio le nostre differenze a renderci quello che siamo».

Con Evolution Anastacia ha anche voluto sottolineare di essere tornata, ancora una volta e più forte di prima: «Tra le canzoni del mio passato sono molto legata ad I'm Outta Love, sono molto grata al mio primo singolo. Amo la sua energia positiva che proviene da una situazione negativa. Fin dall'inizio della mia carriera ho voluto essere un'artista che inviasse dei messaggi attraverso la sua musica. Di questo disco invece mi piace in particolare Boxer, voglio lanciare un messaggio come per dire sono tornata, anche se in realtà non sono andata da nessuna parte!».

E gli impegni per la cantante originaria di Chicago non mancano: il prossimo anno partirà il The Evolution tour 2018, che toccherà anche il nostro Paese (6 maggio - Brescia, 7 maggio - Roma, 9 maggio - Bologna, 10 maggio - Milano). Parallelamente però l'artista porta avanti il suo impegno contro il cancro al seno, malattia che Anastacia ha dovuto affrontare per ben due volte: «Ci sono molti fattori che causano il cancro, è una lista molto lunga: dal cibo che mangiamo allo stress, che non ci fa stare in equilibrio. Quando lavoriamo troppo ad esempio ci ammaliamo, e diciamo di aver bisogno di una pausa. Il nostro corpo ci manda sempre dei segnali, ma nel caso del cancro non sono così visibili, e quando ci sono dei segni tangibili è troppo tardi».

Per questo motivo è molto importante la diagnosi precoce: «Dico alle donne: andate dal medico. È una cosa che fa paura perché può dirci quelle parole che non vogliamo sentire, che abbiamo questa o quella malattia. Ma prima si scopre di avere un disturbo meglio è. Io ho avuto il cancro due volte, e la seconda volta non avevo paura perché l'ho scoperto subito, così come la prima volta, e dopo essermi sottoposta all'intervento (di doppia mastectomia ndr) ho pensato solo al fatto che il cancro non sarebbe più tornato. So che non molti la pensano così ma io sono riuscita a trasformare un'esperienza negativa in qualcosa di positivo. Pensate alla parola cancro, vi piace? Sicuramente no. Però prendete le prime tre lettere: can (=puoi, in inglese ndr). Bisogna guardare in questo modo la vita, mettendo sempre a fuoco un obiettivo nonostante le difficoltà».