Abbiamo incontrato Cristiana Capotondi in occasione di Fuoricinema, il festival che ha portato a Milano i grandi nomi del cinema italiano richiamando oltre 25.000 spettatori e confermando così il grandissimo successo dell'edizione 0 del 2016.

La Capotondi non solo è madrina della manifestazione ma, insieme a Cristiana Mainardi, è anche l'organizzatrice e il cuore pulsate di Fuoricinema. Un palinsesto ricchissimo di proiezioni e incontri con i protagonisti della settima arte che ha trasformato il village allestito a City Life in un luogo d'incontro e di cultura a 360° e dove alcuni ospiti selezionatissimi hanno potuto essere protagonisti di uno speciale drive-in a bordo di due Range Rover Evoque Convertible, partner dell'evento.

Cristiana Capotondi è una donna appassionata. Si sente da come parla di sé, del suo lavoro, dei suoi sogni per il futuro. Si percepisce dal luccichio dei suoi occhi verde acqua. Si capisce leggendo la sua biografia così ricca e variegata per una che alla fine ha da poco compiuto 37 anni.

Attrice e artista di successo. Donna bellissima e consapevole, basta guardare la mise scelta per il red carpet di Venezia 74, Cristiana Capotondi è legata sentimentalmente ad Andrea Pezzi da oltre 10 anni. Ha fatto molto parlare la scelta anticonformista dell'astinenza sessuale che i due hanno praticato per un anno e che Cristiana ha molto spesso definito «una forma di liberazione assoluta», ma il loro amore è molto più di questo.

Cristiana Capotondi intervita: amore, andrea pezzi, lavoro e molto altropinterest
Getty Images

Sei riuscita a organizzare un palinsesto ricchissimo di appuntamento e personaggi importanti portando a Milano il grande cinema, ci racconti da dove nasce l'idea di Fuoricinema?

L'idea nasce dal desiderio mio e di Cristiana Mainardi di dare la possibilità al pubblico milanese di incontrare i protagonisti del cinema che solitamente non gravitano intorno alla città. Milano non ha confidenza con una manifestazione del genere ma questo non significa che non sia pronta per accoglierla e i nostri risultati ne sono la prova. Nonostante il clima non favorevole, ha piovuto quasi sempre, abbiamo confermato i 25.000 ingressi dell'edizione 0. Siamo soddisfatti perché la nostra idea si è concretizzata nella sua totalità, dalla levatura del palinsesto a come viene vissuto il villaggio, dagli incontri allo street food passando per il mercato solidale e gli spazi per i bambini.

Ti abbiamo da poco vista, bellissima, sul red carpet di Venezia (e anche al Gala Hearst al Teatro alla Scala). Quanto ti piace l'aspetto mondano del tuo lavoro?

Lo vivo con gioia. Facendo questo lavoro, se da una parte è un po' come se fossi sempre in gita scolastica e, per essere pronta e scattante sul set, devo usare abiti comodi, dall'altra ho la possibilità di divertirmi appagando la parte estetica con mise da sogno. E questi due mondi vivono anche in me. Adoro capi sportivi e pratici, che mi permettono di essere pronta a fare cose, rispondendo così alla mia anima dinamica, ma al tempo stesso, anche nella vita privata, mi piace mettere cura e ricerca in quello che indosso.

Si è a lungo parlato della tua relazione con Andrea Pezzi, state insieme da molti anni. Qual è il segreto per far durare a lungo una storia d'amore?

La verità è che ognuno deve trovare la propria ricetta. La maggior parte dei consigli che ho ricevuto io non li ho seguiti. Quello che credo sia fondamentale però è rispettarsi nel crescere insieme e non avere paura dei cambiamenti dell'altro. Amare qualcuno vuol dire volere il suo bene, tifare per l'altra persona, gioire dei suoi successi. Per quanto riguarda me nello specifico ho la fortuna di avere al mio fianco un uomo intelligente che sa volere bene e ascoltare i miei bisogni.

Cristiana Capotondi intervita: amore, andrea pezzi, lavoro e molto altropinterest
Getty Images

Qual è la tua giornata ideale, quali sono le tue passioni, cosa ti piace fare?

Ultimamente devo dire non ho avuto molto tempo per coltivare le mie passioni. Tra Fuoricinema, che mi prende 365 giorni l'anno, e il tempo che passo sul set quello che rimane non è molto. Se c'è una cosa però alla quale non rinuncio è nuotare, per me non è solo uno svago o uno sport ma è proprio un'esigenza. Ho bisogno di stare a contatto con l'acqua, e non solo durante la stagione estiva, mi fa ritrovare. Quindi se non ho il mare, vado in piscina. Mi piace anche andare in barca, ho la patente nautica vela e motore, ma ultimamente non amo la baldoria e quindi in estate faccio fatica a godermi i posti di mare anche dalla barca.

Ti abbiamo vista al volante di un'auto da corsa e te la sei cavata piuttosto bene, possiamo dire che è definitivamente sfatato il mito della «donna al volante»?

Le auto da corsa, e le macchine in generale, sono un'altra mia grande passione. Non possedendone personalmente appena posso partecipo a raduni per testarle o li organizzo. Adoro la velocità, non posso farci niente.

Che rapporto hai con questo genere di cliché? Tu sei l'incarnazione della donna moderna, è chiara la tua posizione sulla maternità, sei una donna di successo...

Credo che i cliché non siano altro che delle semplificazioni e per questo siano frutto di una qualità innata dell'uomo di trovare il modo più efficace di raccontare una realtà molto più complessa e sfaccettata. Se vissuti come tali, gli stereotipi sono tutt'altro che dannosi, soprattutto considerando le qualità e la consapevolezza della donna contemporanea.

Cosa bolle in pentola adesso? Progetti nel prossimo futuro?

Dopo qualche giorno di riposo mi metterò subito al lavoro per la prossima edizione di Fuoricinema. A febbraio 2018 tornerò invece sul set.

Cristiana, un'ultima domanda, cosa ti auguri per il futuro?

Di continuare a sperimentare cose diverse, una linfa eccezionale, e Fuoricinema per me è anche questo.

Cristiana Capotondi intervita: amore, andrea pezzi, lavoro e molto altropinterest
Getty Images