Ci vuole tanto talento anche per interpretare chi non ne ha, come dimostra Meryl Streep in Florence. Anzi, soprattutto per loro, se non si vuol cadere nella facile macchietta. Per questo Stephen Frears ha voluto «la più brava» per vestire i panni di Florence Foster Jenkins, la più folle sognatrice di tutti i tempi. Così appassionata di musica da convincersi di essere destinata a una brillante carriera nel canto, pur essendo stonata come una campana; così determinata a riuscirci da investire l'ingente fortuna ereditata dalla famiglia in lezioni di canto, un club musicale e un concerto trionfale nel tempio della musica di New York, il Carnegie Hall. Era il 25 ottobre del 1944, aveva 76 anni e fece sold out. Per Meryl Streep, che della natura camaleontica della settima arte è maestra consumata, calarsi in questo ruolo è stato un regalo, divertimento puro. Anche grazie alla chimica scattata sul set con Hugh Grant. Quando li incontriamo non fanno che ridere e scambiarsi battute.

Nel film la si vede stonare a meraviglia. Eppure in passato ha dimostrato di avere un vero talento per i musical. Come ha fatto a fingere così bene?

Ormai conosco la mia voce e so come manovrarla al meglio. Anche se ero alquanto nervosa soprattutto nella scena alla Carnagie Hall. Per fortuna ho senso dell'umorismo e so prendermi in giro! Una dote che purtroppo mancava al mio personaggio: quando il pubblico protestava per una stonatura, credeva lo facesse per invidia. A che punto può condurre l'illusione artistica...

Hugh è favoloso. Recita come se stesse giocando.

Florence non ebbe vita facile. Visto che il padre non sosteneva le sue ambizioni artistiche, scappò a Filadelfia, dove sposò un medico da cui contrasse la sifilide e fu costretta ad abbandonare la carriera di pianista. Solo alla morte del padre, divenuta ricca, divorziò e si dedicò al canto aiutata da un attore, poi suo manager e partner (Hugh Grant nel film).

Era una donna molto sensibile, io sono più sicura. Ma condivido con lei la volontà di fare le cose al meglio. Di fronte alle sconfitte, non demordeva. Credeva in sé.

Meryl Streep interpreta Florence nel film omonimo.pinterest
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Meryl Streep interpreta Florence Foster Jenkins nel film omonimo.

Tra lei e il giovane amante c'è un rapporto molto moderno per quei tempi. Lui si fa mantenere e la tradisce con altre donne, ma la ricambia con un affetto sincero, tanto che paga critici e pubblico per sostenerla.

L'uomo che aveva accanto, a suo modo, cercava di proteggerla. Io non riuscirei mai ad accettare una cosa del genere. Per esperienza però ho imparato a non giudicare quando si tratta di amore. Molte persone scendono a compromessi per tutelare una felicità costruita a tavolino. Vivono in una bolla, ma ne sono consapevoli.

Come è stato lavorare con Hugh Grant?

Favoloso! Hugh Grant ha un'ironia incredibile, balla stupendamente, anche se non lo ammetterà mai (ride), ed è come se recitasse giocando. E poi improvvisa in modo naturale.

È stata una delle più grandi supporter di Hillary Clinton, durante l'ultima campagna elettorale...

Sì, perché Hillary Clinton è una persona che ha dedicato buona parte della sua vita a difendere i più deboli e ad aiutare le donne a veder riconosciuti i propri diritti. Purtroppo, a volte, le cose non vanno come vorremmo.