Gli occhi. Quelli di Emma Stone ti ipnotizzano: a seconda del suo stato d'animo, passano attraverso tutte le sfumature del verde, e si illuminano quando ride. È uno scricciolo con un'anima guerriera che la fa sembrare più grande di quello che è e le dà il coraggio di mostrarsi senza la maschera della diva. Come quando parla della fama che ha raggiunto (è nella classifica di Forbes dei ventenni più influenti al mondo) e dice, ridendo, con la sua voce un po' roca: «Me la godo». Poi puntualizza: «Ma fuori dal set e dai tappeti rossi, ho una vita piuttosto normale». Ama viaggiare, mi spiega, e Venezia è uno dei suoi posti preferiti. Dunque è più che felice di essere una delle protagoniste della Mostra del cinema di quest'anno: il suo film, La La land (un romanticissimo musical di Damien Chazelle, con Ryan Gosling nei panni di un pianista di jazz e lei in quelli di un'aspirante attrice) inaugurerà il festival il 31 agosto.

L'anno scorso è stata a Broadway con il musical Cabaret. Le piace ballare e cantare?

Tantissimo, anche se ho un problema alle corde vocali: se strillo troppo mi metto nei guai. A Broadway mi hanno dovuto somministrare degli steroidi. Ma la parte di Sally Bowles (la protagonista di Cabaret, resa celebre da Liza Minnelli, ndr) era il mio sogno.

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Emma Stone a teatro nel musical Cabaret.

Perché?

Mia madre amava il teatro. Quando avevo nove anni, mi portò da Scottsdale in Arizona, dove sono nata, a New York per vedere proprio Cabaret. Prendemmo i rush tickets, i biglietti all'ultimo momento, e ci sedemmo in prima fila. Non l'ho mai dimenticato.

Per quello è finita a fare l'attrice?

Ero una bambina introversa, foruncolosa e soffrivo di attacchi di panico. Il teatro mi permetteva di vivere in un mondo tutto mio: sul palco i miei problemi svanivano.

Quella bambina dov'è finita?

Ho ancora le mie fobie, tipo gli aghi. Ma ora sono un'altra persona. Ho letto che per convincere i suoi genitori a mandarla a Hollywood fece una presentazione in Powerpoint, spiegando che valeva la pena investire su di lei. Sì, a quel tempo ero davvero determinata. Montai perfino una colonna sonora: Hollywood di Madonna!

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A Cannes, nel 2015, per la presentazione di Irrational man, di Woody Allen.

La musica le è sempre piaciuta, quindi.

Sono una fan dei Beatles, da sempre. 

È vero che il tatuaggio con le zampette di uccello che ha sul polso l'ha disegnato Paul McCartney?

Sì. Mia madre era appena guarita da un cancro al seno e volevo festeggiare. Ho scritto a Paul chiedendogli di disegnare le zampette di un merlo, simbolo di Blackbird, la canzone preferita mia e di mia mamma. Non avrei mai pensato che rispondesse, e invece lo fece.

Lei e sua madre siete molto unite.

Tantissimo. Mi ha accompagnata a Los Angeles ed è stata con me, in un appartamento minuscolo, mentre giravo per audizioni. Una dimostrazione di amore incondizionato.

Tra un'audizione e l'altra che faceva?

Di tutto. Per un periodo ho anche sfornato biscotti per i cani in un negozio specializzato.

Le piacciono i cani?

Di certo più di quanto a loro piacessero i miei biscotti: ho perso il conto dei padroni che li hanno riportati indietro! 

Emma Stone con il cane Renpinterest
Emma Stone a New York, a spacco con il suo cane Ren. Si è recentemente trasferita a Los Angeles.

Quanto è importante l'amore per lei? (Emma ha terminato nel 2015 la sua relazione con l'attore Andrew Garfeld e ora si mormora sia inseparabile da Austin Stowell, ndr)?

Basta se le dico che non posso vivere senza? Non credo di poter essere davvero felice se non amo e non sono corrisposta con la stessa intensità. E non è perché adoro le commedie romantiche: ci credo davvero! 

In La La land, lei e Ryan Gosling recitate di nuovo insieme. 

La chimica è ancora formidabile, come in Crazy, Stupid love e Gangster squad. Ci conosciamo così bene che girare certe scene senza scoppiare a ridere è un'impresa. Ryan è dolce, bravo, tenero e, ora, perfino un premuroso papà (lui e l'attrice Eva Mendes hanno avuto il secondo figlio, ndr). 

Ha una tale sensibilità che è capace di non farti mai sentire a disagio. Anche Jennifer Lawrence, Taylor Swift e Jonah Hill sono suoi amici.

Anche le star sono umane: hanno bisogno di affetto, di contatti e di amici. Una star mica può uscire la sera e andare a conoscere gente in un bar.

Morale?

All'inizio temevo di essermi rovinata la vita, che essere famosa condizionasse tutto, storie d'amore comprese, con i paparazzi lì sempre pronti a scattare. Poi ho capito che è normale che la gente sia interessata alla vita di chi vede al cinema. Anche io sono curiosa.

Quindi nessun effetto collaterale?

Vivo bene lo stesso: vado in palestra, faccio pilates, leggo tantissimo, da libri di cucina a Salinger, uno dei miei autori preferiti. Tengo alla mia privacy e sono tranquilla. Mica sono una party girl io...

Emma Stone e Woody Allenpinterest
Emma con Woody Allen, di cui è considerata la nuova musa. Ha recitato in due suoi film: Magic in the moonlight e Irrational man.

Però è il volto di Revlon. Le piace truccarsi?

Mi trucco quasi tutti i giorni. Quando esco per una cena o un evento importante prediligo rossetti rosa e rossi e il mascara che allunga le ciglia, ombretti pastello o rosati. Nei vestiti invece tendo più al nero e al navy, al classico senza tempo, mi piace Chanel. Mi piacciono gli abiti estivi, leggeri da mettere addosso e senza maniche. Con un paio di scarpe diverse possono essere sportivi ed eleganti allo stesso tempo.

È bionda naturale, vero?

Sì, è stato un regista a consigliarmi di tingere i capelli di rosso, perché faceva risaltare di più i miei occhi. Da allora tendo più verso questo colore o, talvolta, al colore di capelli castano.

Passioni irresistibili?

Mangiare. Adoro le ostriche, il cibo brasiliano e gli smoothies detox che mi preparo da sola. E viaggiare.

Destinazioni preferite?

Il deserto dell'Arizona, dove sono cresciuta, con i suoi giganteschi cactus e i colori accesi del tramonto che tingono il cielo di fuoco.

Ha appena lasciato New York per tornare a Los Angeles. Aveva nostalgia?

Sì. Ho preso casa vicino all'oceano: mi mancava il contatto con la natura, passeggiare sulla spiaggia. A Los Angeles si fanno le cose più lentamente, il che non è male. Lì c'è qualcosa di magico nell'aria: ogni giorno ho come l'impressione che qualcosa di straordinario e magnifico possa ancora accadere.

Magari una bella storia d'amore?

Magari! Come in un film.