«Quando vidi Guerre stellari nel 1977 mi colpì per le sue metafore e la storia che si trasformava in leggenda». Benicio Del Toro racconta così la decisione di aggiungere, con la sua partecipazione al prossimo Star Wars Episodio VIII, in uscita nel 2017, un nuovo malvagio alla sua lunga galleria di cattivi, inaugurata più di 20 anni fa con il killer Dario, antagonista di James Bond in 007 Vendetta privata, e con il ricettatore Fenster di I soliti sospetti.  

«Mi sono divertito anche con L'impero colpisce ancora, ma poi ho perso l'interesse per la saga. non sono un fan, però mi ha attratto l'idea di interpretare un personaggio potenzialmente mitico». Dal 25 agosto 2016, però, in Escobar, lo vedremo nei panni dell'incarnazione assoluta del male, il narcotrafficante colombiano Pablo Escobar, che il regista italiano Andrea Di Stefano immagina protagonista di una tragedia degna di Romeo e Giulietta: quando il giovane surfista Nick (Josh Hutcherson) lascia il Canada per andare a trovare il fratello in Colombia, rimane colpito dalle bellezze naturali del paese sudamericano. Poi conosce Maria (Claudia Traisac) e se ne innamora perdutamente, finché un giorno scopre che è la nipote prediletta del potente boss della coca. «La vicenda è inventata, ma del personaggio mi intrigava il fatto che è basato su fatti accertati», mi spiega Del Toro.

Benicio Del Toro nel ruolo di Pablo Escobarpinterest
Benicio Del Toro, 49 anni, in una scena di Escobar.

Quando lo incontro nel lussuoso Bar Au Lac durante il festival di Zurigo capisco perché molte amiche lo trovano così affascinante: non è solo lo sguardo a catturare l'attenzione, ma il portamento: trasuda sicurezza di sé e un'estrema calma, capace di mettere a proprio agio in pochi secondi. «Naturalmente conoscevo i crimini di Escobar, che hanno devastato un'intera nazione», precisa, «ma sapevo anche che aveva fatto del bene».

In che senso?

Aiutava molta gente e si è concentrato in modo particolare sui poveri, dando loro molta speranza. In qualche modo, lo ammiro per questo, anche se non approvo i fini per cui lo faceva. nel film ci sono tanti dettagli reali che descrivono la sua personalità: gli piaceva cantare, andò veramente in galera con una pila di dischi sotto il braccio, perchè era un fan di Elvis come me. però faceva sparire la gente, per esempio i giornalisti che parlavano male di lui. E lei dovrebbe stare attento a quello che scrive, perchè ancora non sono uscito dal personaggio! A parte gli scherzi, a me interessava rappresentarlo a tutto tondo: molti ancora oggi, nonostante tutto il dolore che ha provocato, lo vedono come un Robin Hood.

Ci sono dei tratti che vi accomunano?

Ad esempio era un affettuoso padre di famiglia e anche io, quando sto con mia figlia Dalilah (5 anni, avuta dal suo amore lampo Kimberly Steart, figlia di Rod, ndr) mi trasformo in un bambino. Per questo mi sono trovato perfettamente a mio agio nella scena in cui gioca in piscina con tutti quei ragazzini.

Anche lei, come Pablo, canta?

No, anche se nel film la voce è davvero la mia. Sinceramente era la prima volta che cantavo sullo schermo, così ho dovuto provare e riprovare finché ho trovato un brano che si adattava a me. Tra l'altro è la versione in spagnolo di una canzone di Domenico Modugno: Dio come ti amo. come sono andato?

A dire il vero molto bene.

Sono sollevato, non ero sicuro di potercela fare. Non sono bravo a giudicare me stesso e quando ho visto quella sequenza mi sono sentito a disagio. Di solito so quello che voglio ottenere in una scena, ma capitano occasioni, come questa, in cui mi sento un po' spaesato. E allora l'unica possibilità è dare il massimo e incrociare le dita.

Non si è stancato di essere scritturato per interpretare uomini malvagi?

Sta scherzando? Non c'è niente di più divertente che fare il cattivo in un film e non mi lamento se me ne offrono tanti. alcuni dei miei attori preferito, come Humphrey Bogart o Al Pacino, ne hanno interpretati una lunga serie.

E come mai scelgono proprio lei?

Prima non ci pensavo, poi un giorno ci ho riflettuto e credo che sia per via dei miei occhi. 

Perchè i criminali attraggono tanto il pubblico secondo lei?

Bisognerebbe chiederlo a un antropologo, però se ci pensa spesso sono i personaggi che passano alla storia, come Scarface. Credo che in parte la fascinazione sia dovuta al fatto che questi film ti fanno provare le vertigini senza dover stare realmente in piedi sul parapetto di un grattacielo.

Come si riesce a clarsi psicoloficamente in un personaggio come Escobar?

Per prepararmi mi documento come voi giornalisti, cerco di leggere più informazioni possibili. Poi però cerco di dimenticare tutto e interiorizzarlo, lasciandomi andare sul set. Non so come accade, però, posso dirle che con i miei personaggi ho l'atteggiamento del chirurgo col paziente.

Cioè?

Fa del suo meglio per salvarlo ma non prova nessun trasporto emotivo. Ecco perchè non mi trasformo mai nei miei personaggi. Anche se sul set di solito ho bisogno di elementi di verità: se devo devo bere un bicchiere d'acqua ed è vuoto non riesco a immedesimarmi.

Di recente ne I guardiani della galassia ha interpretato un cattivo chiamato il Collezionista. lei colleziona qualcosa?

Sì, soprattutto cappelli e cd musicali: ne compro ancora tanti, anche se sono rimasto uno dei pochi.