Irrefrenabile bad girl, zarina di tutti i social media (con più di 31 milioni di followers su Instagram), non è certo con il britannico esercizio dell'understatement che Cara Delevingne sdrammatizza le origini blasonate e l'allure da top model: basta vederla nel video in cui, nel Late late show, sfida a colpi di rap James Corden e Dave Franco, mentre, vestita da pugile, si liscia le folte, proverbiali sopracciglia proferendo cattiverie indicibili. Se nel suo passato c'è una carriera da supermodella – Burberry, Chanel, Fendi, Blumarine, Dolce & Gabbana – avviata quando Bruce Weber la fotografa per Vogue Italia a soli dieci anni, il presente lo dedica al mestiere di attrice, con ruoli scelti con cura: dopo l'esordio, con Città di Carta, Pan con Hugh Jackman, Tulip fever con Christoph Waltz, il thriller London felds con Billy Bob Thornton e Amber Heard, la vedremo nell'attesissimo Suicide squad, in Italia dal 13 Agosto, basato sul fumetto ideato da Robert Kanigher e Ross Andru nel 1959. Nel cast anche Will Smith, Joel Kinnaman, Margot Robbie e Jared Leto.

Chi è l'Enchantress, il suo ruolo in Suicide squad?

È una strega dalla doppia personalità, da scienziata timida e introversa diventa maga feroce e spietata. Riesce a manipolare chiunque con la propria bellezza. È uno dei ruoli più intriganti e misteriosi che abbia mai interpretato.

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Legge fumetti?

Sì, amo i fumetti ma soprattutto i cartoni animati, anche se da piccola preferivo rotolarmi nel fango e arrampicarmi sugli alberi, non passavo molto tempo a leggere. 

Tutti i bambini hanno un sogno. Il suo qual era?

Sognavo di diventare un super eroe, mi è sempre piaciuto travestirmi, far credere a tutti che ero una tosta con cui non si scherzava. Ho sempre voluto entrare nei panni di altre persone. Amavo l'Uomo ragno perché aveva un bel costume e con le sue ragnatele poteva quasi volare, mi piaceva anche Wonder woman, anche se non gradivo il fatto che girasse in mutande. Crescendo ho avuto un periodo in cui mi travestivo da Spice Girl, prima sono stata Baby, Sporty, e poi Ginger. Posh non mi è mai piaciuta perché vestiva solo di nero, non rappresentava la mia personalità.

Un aneddoto dei suoi giorni da modella?

Adoro gli animali, sono una parte importante della mia vita e anche della mia lotta sociale. Di conseguenza, se posso, chiedo sempre negli shooting di moda di avere degli animali. Negli anni, ne ho fatti diversi: ragni, leoni, serpenti, persino un cucciolo di orso. Dopo aver scattato la prima serie di foto, l'orso ha cominciato a diventare aggressivo nei miei confronti, nessuno capiva cosa stesse succedendo, finché il suo addestratore mi chiese se avevo il ciclo. A quanto pare è meglio stare lontano da un orso se "sai" di sangue. Ma ho decine di storie così.

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Ce ne racconta un'altra?

Avevo sei anni ed era il mio compleanno. Mia nonna aveva organizzato una festa in mio onore, invitando anche un tizio che aveva portato un raro serpente gigantesco, che a quanto pare, fa la cacca una sola volta l'anno. Mentre ce l'avevo in braccio, ha deciso che farmela addosso fosse il suo modo per farmi gli auguri. Non vi descrivo quello che è uscito.

Che differenza c'è tra il mestiere da modella e quello di attrice?

Entrambi sono lavori in cui devi impossessarti di un personaggio e renderlo tuo. Quando fai la modella ripeti sempre un po' te stessa, interpreti vari ruoli ma sono sempre quelli, bella, sexy, seduttrice, bambola. Come attrice devi esplorare, essere più profonda, reinventarti a ogni ruolo. Siamo tutti attori: spesso nella vita reale indossiamo una maschera per ottenere ciò che vogliamo. Il cinema è strano, puoi girare per mesi mentre sullo schermo viene condensato tutto in un giorno, come nell'ultimo film che ho appena finito di girare, Valerian e la città dei mille pianeti, appena presentato al ComiCon di San Diego.

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Regia di Luc Besson, come è stato lavorare con lui?

Luc è fantastico, ha una cultura incredibile su qualsiasi argomento. Non ho mai conosciuto un uomo che sa tutto di tutto. Per me poi i film adattati dai fumetti sono quelli più interessanti, perché sono libera di plasmare il mio personaggio come piace a me, creare universi fantastici che non hanno limiti e confini, solo quelli della mia fantasia.

È anche una musicista. Che cosa suona?

Suono la batteria, ho iniziato quando avevo nove anni, per i miei genitori avevo troppa energia, così hanno pensato che sarebbe stata la giusta valvola di sfogo. Suono spesso, soprattutto quando sono inc...ata. Posso andare avanti per ore, per me è una medicina. Un po' come fare meditazione.