Se non fossero stati due royal baby li avremmo potuti tranquillamente ammirare su un cartellone pubblicitario. Jacques e Gabriella, i gemelli figli di Charlene e Alberto di Monaco sono principi di nome e di fatto. Più biondi che mai, occhi come il cielo incastonati in due visi simili ma non identici e ugualmente irresistibili. A dire il vero tutto ciò non ci stupisce molto. I gemellini di casa Grimaldi non potevano non essere so cute, in fondo il dna parla chiaro e non tradisce (quasi mai). Mamma Charlene Wittstock icona di moda internazionale, eleganza innata (quella che non ha nulla a che fare con il sangue blue) portamento regale, e papà Alberto, che il prossimo 14 marzo spegnerà 60 candeline, famoso per il suo fascino da tombeur de femme, senza parlare di nonna Grace Kelly.

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I royal baby di casa Grimaldi crescono a vista d'occhio e non potrebbero farlo meglio. Nati nel dicembre 2014, da quel giorno sono indubbiamente sotto i riflettori, ma senza un'eccessiva ossessione da parte della stampa, che si accontenta degli scatti social postati da un'orgogliosissima mamma Charlene autrice, tra l'altro, della maggior parte delle istantanee pubblicate sul suo profilo Instagram. Un'infanzia all'aria aperta e a stretto contatto con i sudditi. Dal parrucchiere, all'acquario, in barca, sulla neve per le prime prove con gli sci, al circo con zia Stéphanie o agli eventi che contano, Jacques e Gabriella si vedono sempre più spesso (a differenza dei quasi coetanei George e Charlotte di Cambridge), perché «devono abituarsi alla presenza di tante persone, per non essere impreparati quando sarà il momento di assumersi delle responsabilità», come spiegato da un pragmatico papà Alberto. E se l'erede al trono Jacques, nato pochi secondi prima della sorella, somiglia tanto a nonno Ranieri (e come lui ha una passione per le due ruote e per gli elicotteri), Gabriella avrebbe già mostrato un caratterino niente male.

Inevitabile (?) il confronto a colpi di cardigan e cappottini bon ton, papillon e bretelline tra Jacques e Gabriella e i royal baby George e Charlotte. Paragoni che nascono da input puramente stilistici e sul quel piano restano, punto.