Che poi della fortuna di Gomorra di iniziare nel giorno della morte del boss dei boss, Totò Riina, ne dovremmo parlare. Da qui a Natale annullati tutti gli appuntamenti per il venerdì sera. Niente aperitivi, niente cene aziendali, niente feste con gli amici, niente. Da oggi fino al 22 dicembre, su Sky Atlantic va in onda Gomorra, la terza stagione della serie TV nata da un'idea (e da un libro) di Roberto Saviano e no, non ci sono per nessuno. 6 serate, 12 puntate di cattiveria e intrighi e poi ancora cattiveria e intrighi.

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E se la vera protagonista di Gomorra è e rimane Napoli accanto a Ciro (Marco D'Amore) e Genny (Salvatore Esposito) in questa trovano spazio alcuni nuovi personaggi tra cui un certo Enzo (Arturo Muselli) che è destinato a far parlare molto di sé e avere molti fan e altrettanti nemici. Enzo entrerà in scena con un salto (letteralmente) e questo dice molto del suo personaggio. Come un felino guarda le sue prede, le studia e, quando meno se lo aspettano, le attacca. Proprietario di una pizzeria nel rione di Forcella, in cui vive, è il nipote di uno dei boss fondatori della Camorra e nella vita ha un sogno riprendersi, a tutti i costi, quel ruolo di capo clan che crede sia suo di diritto.

Essere stati scelti per entrare a gamba tesa e in corsa in una serie come Gomorra non è stato un gioco da ragazzi anzi. Ma Arturo Muselli, 34 anni, è di Napoli e anche se nella vita (per fortuna direte voi) è molto diverso da Enzo, quella napoletanità li l'ha vista con i suoi occhi ci si è scontrato. Gli occhi di ghiaccio restano ma la barba lunga e il tatuaggio da duro sul collo no. Timido e pulitino. Arturo Muselli è uno che prima di arrivare a fare Gomorra 3 ha fatto tanta gavetta, è migrato a Londra per studiare, è tornato in Italia per sfondare e lo ha fatto a piccoli passi cercandosi prima una compagnia teatrale con cui recita in inglese e poi stregando Gianni Amelio che lo ha scelto per il film La tenerezza. Anche con Francesca Comencini, che insieme a Claudio Cupellini dirige Gomorra, la sintonia è arrivata subito costruendo il suo personaggio con la stessa fame con cui ha fatto del suo sogno una realtà, scalando l'Everest con fatica ma alla fine arrivandoci in cima.