E niente. Tutti a pensare che tra Carla Bruni e Nicolas Sarkozy ci fosse chissà quale patto del diavolo. Lei affascinata dall'uomo politico e potente. Lui emblema dell'uomo di successo che conquista la giovane e bellissima modella un po' svampita. Eppure non è mai come sembra, e sì, ormai dovremmo averlo capito.

Archiviato il momento amarcord della scorsa Milano Fashion Week, in cui Carla Bruni, insieme a Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Cindy Crawford e Helena Christensen, ha reso omaggio a Gianni Versace chiudendo la sfilata firmata dalla sorella Donatella Versace, l'ex first lady francese è adesso impegnata nella promozione del suo nuovo album, French Touch, e ha svelato alcuni dettagli piccanti sul suo rapporto con Nicolas Sarkozy.

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«Sì, sono ancora attratta dal mio uomo e immagino che lui sia sempre attratto da me, dopo questi dieci anni - ha dichiarato Carla Bruni a Refinery 29 subito dopo aver raccontato di quanto l'essere mamma l'abbia cambiata. - In un matrimonio bisogna provare sia desiderio sia amicizia per il proprio partner. Quando vivevamo nello splendido Eliseo cercavo di cenare con lui ogni volta che la sua agenda glielo permettesse». E fin qui tutto bene.

A destare grande interesse è la seconda parte dell'intervista «Facciamo ancora del sesso fantastico. Cerco sempre di mantenere un po' di mistero. Penso anche che bisogna essere molto attratti dalla persona che si sceglie. Quando l'attrazione svanisce e il mistero scompare, è qui che cominci a voler tradire e mentire... ed è l'inizio della fine». Idee chiare.

Nella lunga intervista rilasciata al sito americano, Carla Bruni ha ribadito di essere una femminista convinta «Anche se non lo porto scritto su una t-shirt. Negli anni '70, decennio in cui sono cresciuta, l'onda femminista era molto grande. Si combatteva per il diritto di prendere la pillola e soprattutto per il diritto di gestire il proprio corpo. Tuttavia nel corso degli anni i nostri diritti sono quasi scomparsi». Infine, a chi le chiede se le manchi vivere all'Eliseo, Carla Bruni risponde «Ho potuto aiutare tante persone durante il periodo all'Eliseo. Non mi manca quella fase della mia vita, ma amo i ricordi che mi ha lasciato».