La notorietà ha i suoi prezzi da pagare ma a tutto c'è un limite. Fabio Volo, da poco tornato dietro i microfoni del Volo del Mattino, il programma di successo che da anni tiene su Radio Deejay, è tornato a far parlare di sé schierandosi contro i curiosi che quotidianamente lo tempestano di foto, richieste o rubate, soprattutto quando è in presenza dei suoi figli.

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«Quando passeggio per strada e non sono da solo, sono ad esempio con la mia famiglia, questa cosa dei selfie diventa un po' fastidiosa» ha detto il conduttore, ammettendo di non amare in generale di essere fermato in continuazione per farsi fotografare, ma di averlo sempre accettato come regola del gioco fino ad adesso.

Cosa è cambiato? Volo ha raccontato in radio un episodio di vita privata che gli ha fatto radicalmente cambiare la sua posizione nei confronti dei fan costringendolo a dichiarare ufficialmente che non accetterà più di fare selfie mentre è con i suoi figli.

Passeggiando di rientro dall'asilo con il suo primogenito, «Non c'è la mamma, non c'è il fratellino siamo solo io e lui e chiacchieriamo, è il nostro momento», Fabio Volo ha notato che, dopo essere stato fermato 3 o 4 volte, Sebastian, dapprima sorridente, si è incupito e la spiegazione che il bimbo ha dato al papà è stata «Perché tu ti fermi sempre a parlare». Da quel momento lo scrittore ha deciso che la sua risposta a chi gli chiede un selfie d'ora in avanti sarà «Quando sono con i miei figli no» aggiungendo ironicamente «Inizio oggi la distruzione della mia carriera, ma lo faccio per i miei figli».

Fabio Volo, che non manca di documentare la sua vita privata anche sui social network, è da sempre molto attendo a coprire il volto dei suoi bambini sulle foto che posta. Una forma di rispetto per la privacy dei piccoli, forse ancor più importante perché figli di un personaggio pubblico. E proprio a proposito di privacy il conduttore ha sottolineato quanto sia spiacevole essere fotografato di nascosto soprattutto mentre è con la sua famiglia «Nessuno dovrebbe avere il diritto di avere sul proprio telefono immagini, video rubati di un'altra famiglia».