Nicole Orlando è una ragazza che ha energie da vendere: nonostante per tutta la sua vita abbia dovuto correre «controvento», come dice lei. Il fatto di essere nata con la sindrome di Down non le ha impedito di porsi (e raggiungere) obbiettivi ambiziosi. A cominciare dalla vittoria di 4 medaglie d'oro ai Mondiali in Sudafrica organizzati dalla Fisidir, Federazione italiana sport disabilità intellettiva e relazionale, per salto in lungo, 100 metri, staffetta 4x400 metri e triathlon. E di ottenere tre ori, due argenti e un bronzo ai Trisome Games 2016 a Firenze. Nel suo curriculum vanta anche una presenza come ospite al Festival di Sanremo e la partecipazione, come concorrente, a Ballando con le stelle, edizione 2016.

Come se non bastasse il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel discorso di fine d'anno, l'ha citata (insieme a Samantha Cristoforetti e a Fabia Giannotti), come esempio di italiana che si è distinta nel mondo per impegno e tenacia

Oggi la sua testimonianza è raccolta in un libro Nicole Orlando e Alessia Cruciani, Vietato dire non ce la faccio, Piemme, pp. 158, euro 16.

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La sua vitalità è contagiosa!

Io non mollo mai! Il titolo del libro è preso dal mio motto personale: se avessi dovuto ascoltare tutti i medici che mi dicevano «non ce la farai mai»mi sarei arenata subito. Per fortuna mia madre mi ha sempre incoraggiato e spinto a non arrendermi: ho iniziato a fare ginnastica fin da piccolissima, perché i ragazzi con la sindrome di Down hanno i muscoli poco sviluppati. E da allora non ho più smesso.

Lei ha fatto liceo

Anche qui le scelte dei miei genitori si sono rivelate azzeccate. All'inizio mi avevano iscritto in un liceo a 30 chilometri da casa perché sembrava all'avanguardia, ma si sono resi conto che lì non mi seguivano come avrebbero voluto. Così mi hanno spostato al liceo scientifico tecnologico Quintino Sella di Biella e hanno scelto di farmi seguire solo le materie che mi sono congeniali, sacrificando quelle logico-scientifiche. 

Lei ha un po' di difficoltà in matematica

Sì è vero, ma conosco una ragazza con la mia stessa sindrome che è la prima della classe in questa materia. La verità è che siamo tutti diversi e ognuno deve insistere sul suo particolare talento. Ma questo è un discorso che vale per tutti! 

Quante ore si allena al giorno?

Tre ore a settimana per il nuoto, quattro per l'atletica e due per il tennis da tavolo. Anche se quest'anno ho deciso che lascerò un po' da parte il primo sport per dedicami di più al secondo. E poi mi dedicherò al ballo.

Qualche consiglio?

I miei genitori hanno trovato un grande aiuto nell'Agpd, l'Associazione genitori e persone con sindrome di Down. Lì, quando ero ancora molto piccola, hanno incontrato bambini poco più grandi di me che si muovevano autonomamente, giocavano, parlavano. E hanno capito che avrei potuto riuscirci anch'io.