Mamma, da grande sarò lesbica?La domanda s'infila a bruciapelo nei minuti oziosi di una domenica mattina, tra lo zucchero di canna e la tazza del caffè. Il primo caso di coming out preventivo. A pormela è mia figlia, che al momento del quesito ha quasi dodici anni, e un acclarato trascorso etero (il suo primo fidanzatino, in quinta elementare, è stato un fulgido esemplare di maschio Alfa, ingentilito dall'età pre-ormonale e da una spiccata vocazione per i bigliettini romantici). Non so come le sia venuto questo dubbio, non mi pare abbia sviluppato nel frattempo un interesse speciale per le ragazze, le chiedo perché me lo chieda, e lei fa spallucce: "Così, per sapere". Intuisco che l'argomento la stuzzica, ma non tanto da scatenarle dilemmi esistenziali, al momento mi sembra più preoccupata di scoprire se il dentifricio spalmato sui brufoli li fa davvero smaterializzare.

Ai miei tempi la parola orientamento la usavano solo le prof di geografia

In tema di "orientamento" è di sicuro più avanti di me alla sua età: ai miei tempi la parola orientamento la usavano solo le prof di geografia, i capi scout e Qui Quo Qua nel Manuale delle Giovani marmotte, e mai nell'accezione che abbiamo iniziato a utilizzare il giorno in cui Brad Pitt ha messo per la prima volta in dubbio l'assioma della virilità del suo amico George Clooney. Nell'arco della sua giovane vita, mia figlia ha assistito almeno a un paio di esibizioni di drag queen mentre i carri del gay pride sfilavano rumorosi davanti al parchetto coi cigni e gli scivoli in cui bivaccava dopo la scuola; truccato da principessa più di un compagno maschio durante le feste; colorato d'arcobaleno le foto del suo profilo Instagram quando la zia americana le ha mostrato orgogliosa il discorso di Barack Obama sulle unioni civili; visto energumeni tatuati tenersi per mano nel barrio Chueca di Madrid e ragazzi efebici baciarsi per strada a Londra, Milano, Berlino. Credete che qualcosa possa ancora turbarla?

Io cosa sono o cosa sarò? Da quale parte mi devo mettere? E poi scegliere è necessario?

La linea di demarcazione tra "normale" e "diverso", con cui noi tutti siamo cresciuti e su cui ancora oggi si alzano i muri degli omofobi, per lei e i suoi coetanei ha contorni imprecisi. Così imprecisi da chiedersi: Io cosa sono o cosa sarò? Da quale parte mi devo mettere? E poi scegliere è necessario? Tanta consapevolezza e insieme tanta confusione. La risposta è in ognuno di noi. È istintiva, non razionale. Questo ho provato a spiegarle, mentre le spalmavo il dentifricio. Mordendomi intanto la lingua, incerta sul fatto se fosse giusto o meno affidarla a un mondo senza recinzioni, dove niente è lecito o sbagliato, dove vale tutto; chiedendomi se questa libertà di esprimersi invece che una conquista si possa tramutare un giorno in una galassia di possibilità dentro la quale perdersi invece che trovarsi.

Negli ultimi tempi si fa un gran parlare di gender fluid, che è il modo più sciolto, liquido e libertario di vivere la propria sessualità. Una rivendicazione di franchigia assoluta da tutti i pregiudizi che hanno costretto al silenzio e all'omertà quanti in tempi meno "pronti" hanno dovuto nascondere o negare il desiderio di amare persone coi loro stessi tratti anatomici. È il diritto a non scegliere. A cambiare idea. A mettersi in ascolto della propria vera identità, senza barriere culturali o di età. Una nuova rivoluzione sessuale, che alla vecchia guardia fa ancora un po' specie, basta vedere le lungaggini della nostra politica in materia di unioni civili, mentre alle nuove generazioni sembra già una cosa sdoganatissima. Le celeb si baciano tra loro (come Miley Cyrus e Katy Perry durante un concerto a Los Angeles, nella foto qui sotto, ndr) quindi è una cosa normale, dev'essersi detta mia figlia. La quale intanto ha deciso che non farà il liceo linguistico perché ci sono troppe femmine. E questo mi concede qualche anno in più in cui concentrarmi solo sui brufoli.

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Nella foto in alto, Miley Cyrus (che ha dichiarato di considerare il proprio orientamento sessuale e la sua identificazione di genere "fluidi") e Katy Perry, Getty Images