L'autopromozione è la nuova privacy. E quello che doveva essere uno speciale di HBO su Beyoncé si è rivelato un nuovo concept visual album (oh yeah) intitolato Lemonade, dal motto di buon senso americano che fa «Quando la vita ti offre limoni, fai una limonata».

Undici canzoni tenute insieme da alcuni brani di poesia e una potente verità: Jay Z è un cretino. Un cretino milionario, perché il disco ha venduto il consueto fantastiliardo di copie – e molte in streaming su Tidal, la piattaforma di famiglia – ma un cretino nondimeno.

Lemonade è la storia di un tradimento metabolizzato (in forma di successo planetario) in cui Jay Z è il colpevole. Poi certo: ci sono gli uomini del mondo che sono tutti mascalzoni – ribadirlo non guasta – ma questa specifica storia è esemplare, e voi la sapete già: è la stessa di due anni fa.

Vi ricordate quando la cognata Solange prese a pugni Jay Z in ascensore la sera del Met Ball? Pare ce l'avesse con la sua condotta sentimentalmente sbarazzina. E ricordate con quale espressione imperturbata uscì Beyoncé dal medesimo ascensore? Aveva già tutto previsto. Un processo in undici passi, i capitoli di Lemonade. Più uno: la vendetta. Che consiste nel rimanere col fedifrago, come fosse per generosità, e poi convincerlo ad assistere – di più: a partecipare mansueto – al successo dell'opera d'arte in cui gli dai del cretino, e lo fai sembrare uno studio antropologico.

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«Mi vuole solo quando non ci sono, farebbe meglio a chiamare Becky belli capelli»  – in Sorry – è il verso più pettegolo del disco: chi è questa Becky? E come osa? 

La prima indiziata è stata Rachel Roy – stilista, ex moglie dell'ex socio di Jay Z, presa a male parole da Solange qualche minuto prima della scena in ascensore – che ha fatto la spiritosa su Instagram col cancelletto #nodramaqueen. Assalita da legioni di fan inferociti, ha frignato: «Brutti bulli!» e si è dissolta. 

Beyonce tradita: chi è Becky? Il post della stilista Rachel Roypinterest

Quindi Rita Ora ha postato una sua foto in reggiseno con limoni applicati, e poi si è messa per uscire un vestito proprio uguale a quello che Beyoncé ha nel video di Formation, eppure no, non voleva significare nulla, è solo una coincidenza – vabbè: due (e poi non è che abbia chissà quali capelli). In ogni caso non si permetterebbe mai. 

Beyonce tradita, chi è Becky? Non Rita Ora, ci tiene a specificare.pinterest
Raymond Hal//Getty Images

E  si sente in dovere di specificarlo con una spilletta sul bavero: «Non sono Becky». Perché se c'è una che sa rimettere le ancelle al proprio posto è Beyoncé, «the baddest woman in the game».