Sono convinto che oggi non ci sia nulla che possa convincere un elettore di destra a votare a sinistra. Tantomeno se la sinistra scimmiotta la destra. Se voglio tenere gli immigrati fuori dall'Italia, per dire, mi rivolgerò a chi, sul tema, ha il copyright. Ecco perché trovo il cedimento del Pd sullo ius soli, il diritto di cittadinanza riconosciuto ai figli degli immigrati nati in Italia a determinate condizioni, un brutto autogol.

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Ricapitoliamo. Un disegno di legge prevede che un bambino nato qui da genitori stranieri, nel caso che almeno uno dei due abbia regolare permesso di soggiorno da almeno cinque anni oppure che il bimbo abbia frequentato con successo un ciclo scolastico di cinque anni, possa diventare italiano. Un diritto, è bene ribadirlo con chiarezza, che non riguarda chi arriva coi barconi. Questo disegno di legge muore in Parlamento perché Alfano non lo vuole e perché il centrosinistra, che pur lo aveva inserito nel programma, si è subito arreso. E se è comprensibile voler evitare la caduta del Governo proprio alla vigilia del dibattito sulla legge di stabilità, molto meno lo è schivare a tutti i costi dibattito e voto parlamentare. Così facendo, il Pd si mostra debole e timoroso, insicuro della propria maggioranza ed eccessivamente preoccupato del giudizio dei suoi elettori. Proprio come in passato, quando il governo Renzi evitò di abolire la pessima legge Bossi-Fini come invece era stato promesso in campagna elettorale.

Meglio perdere per coerenza una battaglia sui valori che galleggiare per (presunta) furbizia

Di questi tempi l'elettorato, come ci sta dimostrando l'ascesa del laburista radicale Jeremy Corbyn in Gran Bretagna, apprezza più i leader identitari che quelli eccessivamente tattici. Meglio perdere per coerenza una battaglia sui valori che galleggiare per (presunta) furbizia. Chissà se il nostro centrosinistra prima o poi lo capirà.