Cara Carrie Fisher,

sono come te.

Anche io ho avuto una storia con Harrison Ford.

Certo, la mia era immaginaria. La tua invece – «una lunghissima botta-e-via» – la racconti in The princess diarist, l'autobiografia uscita infine il 22 novembre (almeno negli Stati Uniti) dopo oltre un anno di ritardo, tre rinvii e altrettante email da Amazon che mi avvertivano: la signora Fisher non è particolarmente sensibile al concetto di scadenza, bisogna avere pazienza.

Fosse anche solo per le anticipazioni uscite su People, ne è valsa la pena. Per dire: «Fu molto intenso: eravamo Han e Leia durante la settimana, Carrie e Harrison nel weekend» restituisce nuovo trasporto ai baci della trilogia originale, ma pure al ricordo di certi amori clandestini sul posto di lavoro, ché col filtro della mezza età tutti quegli sforzi per accoppiarsi ove possibile, il più a spesso possibile, alternati a estenuanti riunioni a far finta di non guardarsi, possono sembrare solo una gran fatica, e invece no: era passione. Tu pensa.

Adesso l'obiettivo principale è assicurarsi che il disbrigo non interferisca con il ritmo sonno-veglia raccomandato dall'Apple Watch, e in ogni caso: rigorosamente da sdraiati (io sotto) ché già spendo una fortuna in pratiche yoga personalizzate, ci manca solo il fisioterapista. Come si cambia, per non morire di lombalgia. Figuriamoci poi se, oltre a una vita ragionevolmente sessuale, dovessi pure mantenere l'abitudine alle droghe leggere che usa tra giovani scapestrati. Di quel periodo tu non ricordi moltissimo – sostieni – per via della qualità «feroce» di erba prediletta dal giovane Harrison. Per fortuna, tenevi un diario.

Carrie Fisher confessa: ai tempi della Principessa Leia e di Star Wars ho avuto una storia con Harrison Fordpinterest

Così ho deciso: alle mie figlie raccomanderò di fornicare per allegria, ma (soprattutto) di relazionare minuziosamente e per iscritto. Non gli amori, per carità: quelli, più te li ricordi, meno se lo meritavano. Ma le storie senza futuro, che iniziano e finiscono senza drammi – Harrison Ford era sposato, all'epoca, ma «forse neanche pensava contassi come tradimento intero, bassa come sono» – e poi sbiadiscono negli interstizi della memoria.

Invece sono gli aneddoti migliori. Sufficientemente distanti da non ferire più nessuno – che temperanza, Carrie, tenere il segreto per 40 anni – ma ancora avvincenti da generare pettegolezzi a corollario. E a chi ha insinuato tu implicassi una qual défaillance erotica, hai precisato: «Non racconterei mai di come sono stata con qualcuno sopra un mobile: sedia, letto o tavolino». Una battuta riuscita, dopo una certa età, è meglio dell'orgasmo.