Cara Ivanka,

lo so che sai strillare. Sono ragionevolmente certa tu sia stata una bambina capricciosa, almeno fino ai quattro o cinque anni, perché pure il privilegio dinastico è un'abitudine che richiede compromessi: puoi avere tutto ciò che desideri, però devi onorare mamma e papà.

Con la mamma è stato facile: nei primi anni Ottanta Ivana incarnava l'ambizione suprema, e dalla fierezza con cui portavi il ciuffo fonato di lato è evidente che già alle elementari avevi riconosciuto la validità del modello. Papà, invece, ha richiesto una certa inventiva: ti sei impratichita di palazzi e rimozione, e in dieci anni hai costruito un universo parallelo in cui ha senso affermare: «Mio padre è femminista». Riesci a dirlo spesso – senza ridere, senza piangere, senza neanche spettinarti – e ogni volta i giornali ci fanno un titolo: l'uomo che ha saputo crescere una donna così deliziosamente determinata non può essere malvagio per intero.

Donald Trump è detestato dal 73 per cento delle elettrici americane ma le sue donne giurano che sa come prendersi cura di loro.pinterest
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Il tuo ruolo in campagna elettorale è stato fin qui nitido: sei lo sbirro buono, l'angioletto sulla spalla, la voce beneducata della coscienza. Ma la settimana scorsa il senatore Bob Corker si è ritirato dalla lista di plausibili vicepresidenti – non è stato il primo, non sarà l'ultimo: nessuno vuole immolare una porzione così significativa della propria carriera a giustificare un megalomane – e nel farlo ha avanzato una controproposta: «Ivanka sarebbe perfetta». E quel cretino di tuo fratello subito dietro: «È bella! È sveglia! Io la voterei!». (Ci mancherebbe altro).

È facile che l'ipotesi sia stata buttata lì per misurare le reazioni – abbiamo visto in tv come funziona – e certo sarebbe inelegante e poco pratico, ché per ragioni di costituzione uno dei due dovrebbe traslocare. Ma queste sono elezioni a improbabilità crescente, e voi siete Trump: faccia tosta e disponibilità immobiliare costituiscono il patrimonio di famiglia. E poi qualcuno bisogna pur trovare: la convention repubblicana comincia la settimana prossima, e tu a novembre avrai, giusti giusti, i 35 anni minimi richiesti. Perciò facciamo come da piccole: giochiamo che eri la candidata vice, e io ti consigliavo.

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Ricomincia a strillare. Sei figlia di un magnate prepotente, moglie di un imprenditore smanioso, madre di tre marmocchi anagraficamente intollerabili: hai senz'altro un carattere feroce, e il diritto di non poterne più. Le signore ragionevoli non ti voterebbero comunque, prova a conquistare le irascibili. Siamo tante, e abbiamo bisogno di rappresentanza. Di una che alzi gli occhi al cielo quando il padre dice una scemenza, che finga di esser morta quando telefona il marito per discutere la cena, che s'inventi un'ora di straordinario al giorno perché tornaci tu a casa da quei mostri. Altro che i manuali di auto-aiuto che scrivi per donne che non faranno mai carriera: insegnaci come si perde la pazienza.

Il candidato vicepresidente in lista con Donald Trump alle elezioni presidenziali americane è il goverantore dell'Indiana Mike Pence.pinterest
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Aggiornamento del 15 luglio: il candidato vicepresidente in lista con Donald Trump per le elezioni presidenziali americane del prossimo novembre è Mike Pence, governatore dell'Indiana (insieme nella foto). E Ivanka potrà continuare a mantenere la calma.