Cara Ivanka, gli imprevisti sono un segno del destino.

Papà Trump non aveva alcuna intenzione di diventare presidente degli Stati Uniti fino a quando non è diventato presidente degli Stati Uniti. Racconta Michael Wolff in Fire and fury: inside the Trump White House, il libro sviscerato e diffidato e pubblicato - in quest'ordine - negli Stati Uniti, che la sera delle elezioni "Melania era in lacrime, e non di gioia". Per mesi Donald Trump le aveva assicurato di non nutrire speranze, figuriamoci: lui voleva solo diventare (più) ricco e famoso, fare un po' di caciara, mica trovarsi un lavoro vero. Era un ordinario esercizio di megalomania: andava solo assecondato.

Ivanka Trump presidente Usapinterest
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Ivanka Trump, 36 anni, figlia favorita del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

"Tutto quello che serve sapere di Melania", dicevi con sussiego ai tuoi amici democratici quando ancora ti rivolgevano la parola, "è che lei crede che potrebbe vincere sul serio". E poi ridevi. Invece è finita che Melania aveva ragione e tu (e i tuoi amici) torto, ma non è da questi particolari che si giudica un buon piano. Il solo altro a credere nell'impresa era Steve Bannon, detto: il pazzo. Capo della campagna elettorale, stratega massimo dell'amministrazione improvvisata, allontanato ad agosto per eccesso di suprematismo bianco: una delle vittorie che hai fatto meno fatica ad attribuire alla tua leggendaria (proprio nel senso di: prevalentemente immaginaria) influenza mitigatrice.

Con tuo marito il patto è resistere, resistere, resistere

Come tutti gli innamorati respinti, Bannon ha provato a vendicarsi: il libro di Wolff si basa in gran parte sui suoi racconti inviperiti, e tu fai la figura della marmocchia opportunista che per darsi un tono ridicolizza l'acconciatura di papà: una struttura circolare di riporti tenuta insieme da impetuosi spruzzi di lacca extra-forte, tinta "con un prodotto che si chiama Just for men: più a lungo lo tieni, più scuro diventa. Il caratteristico biondo-arancio di Trump è pertanto da imputare all'impazienza".

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Come per tutti gli innamorati respinti, il tentativo di vendetta è stato controproducente. Quel libraccio, devi aver sussurrato scuotendo la testa, dimostra solo una cosa: Bannon è un bruto, un pazzo, un traditore. Non ci si può fidare di nessuno, a parte te. E siccome Trump è il tipo di faraone che ricorda solo l'ultima cosa che sente, per convincerlo basta rimanergli vicino più a lungo degli altri. Tu non te ne andrai mai, Ivanka, non importa quanto frustrante possa diventare. Con tuo marito hai fatto un patto: resistere, resistere, resistere. E appena l'occasione si presenta, provare a farti eleggere - sorpresa! - il primo presidente donna degli Stati Uniti. Magari le vittorie improbabili sono un talento di famiglia.