Cara Angela Lansbury, con noi giovani bisogna avere pazienza.

Abbiamo preso l'abitudine di trovare un nemico pubblico al giorno – una specie di calendario dell'avvento perpetuo e attaccabrighe – e stavolta è toccato a lei. E pure se sono piuttosto certa che non sia rimasta davvero turbata dalla nostra reazione scomposta, ché a 92 anni il turbamento deve essere un privilegio riservato a catastrofi maggiori tipo il giudizio universale, nondimeno ci tenevo a scusarmi. E a spiegarle come funziona la mia generazione (e quelle successive, a precipizio).

Non siamo scemi – o meglio: sì, siamo scemi. E di questa precisa scemenza: siccome di una notizia leggiamo solo il titolo, e scriviamo titoli che sembrano capricci di un duenne, siamo capaci soltanto di elaborare reazioni pari per lunghezza e per vigore: 140 caratteri è la capienza massima della nostra complessità (adesso Twitter ha raddoppiato il numero di caratteri, ma il danno neurologico ormai è fatto) e "fortissimo" l'unica dinamica.

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Angela Lansbury, la signora in giallo.

Pertanto, quando lei ha detto che «le donne hanno avuto un ruolo nel definirsi come oggetti sessuali» perché «da sempre hanno fatto di tutto per risultare attraenti. Questo ha finito per ritorcersi contro: è così che siamo arrivate qui. Dobbiamo prendercene la responsabilità», io ho capito: quando decidi di usare la seduzione come arma, poi non indignarti per il ritorno di fiamma. È giusto? No: è così. Ma siccome la maggior parte del web ha strillato «Angela Lansbury dà la colpa alle donne», la maggior parte del mondo ha reagito: «Angela Lansbury cacca puzza patriarca». (Santi numi, la signora Fletcher!).

In Italia noi giovani – anche di mezz'età – siamo senza speranza, ma abbiamo vecchie strepitose. La mia preferita è Franca Valeri: è un'attrice che ha circa la sua età, e contegno paragonabile. A proposito di molestie e produttori Valeri ha detto, tra le altre cose: «Esisteva anche gente che si concedeva felicemente e senza pentimento. Negarlo è sciocco oltre che antistorico». Naturalmente anche quella volta le hanno subito strillato: maschilista – oppure: vecchia rimbambita. (Stellìn, la signorina snob!).

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Franca Valeri.

È come se fermarsi a riflettere su quante carriere sono state stroncate dall'impunità predatoria, quanti talenti implosi, quante opportunità marcite, impedisse di vedere quante carriere abbiamo avuto delle quali si sarebbe potuto tranquillamente fare a meno, quanti talenti discutibili, quante fortune spudorate. Eppure anche nei telefilm ci sono complici che diventano colpevoli che diventano vittime – e così via. Lo sa persino Facebook che l'opzione relazionale più frequentata, tra gli umani, è «It's complicated».