Il mio comico preferito si chiama Louis CK, è un newyorkese mezzo ungherese e mezzo messicano, parla moltissimo dei suoi problemi di padre separato, e teoricamente io e lui non abbiamo niente in comune. Quando l'ho scoperto aveva 42 anni. Lo vidi a teatro a New York e per mesi, prima e dopo lo spettacolo, mi abbuffai su YouTube di suoi vecchi sketch e monologhi. Uno s'intitolava Compiere 40 anni.

Spiegava che è un'età schifosa: non sei abbastanza vecchio perché t'aiutino ad attraversare la strada né abbastanza giovane da ricevere dei complimenti per la tua precocità se combini qualcosa di buono. E poi raccontava una visita dal medico. Che, dopo un mese che zoppichi, guarda la radiografia della tua caviglia e sostanzialmente ti dice: eh, alla sua età è così. Neanche prova a curarti: dà per scontato che la caviglia sia consunta, è parte del processo d'invecchiamento, te la tieni così.Siccome allora ero una 37enne illusa che il mio non aver mai avuto bisogno di medici durasse per sempre, non capii. Adesso che zoppico da quasi tre mesi dopo essermi rotta un alluce al mare, adesso che tutti i medici fanno la faccia «Eh, devi rassegnarti», adesso so che Louis parla di me. Sempre.

La caviglia consunta è parte del processo d'invecchiamento, te la tieni così

Mentre leggerete questa pagina io starò compiendo 45 anni, e c'è un CK anche per quello. Nel monologo sul quarantacinquesimo compleanno spiega che, tra stare seduto ad annoiarsi e fare sesso però in piedi, lui sceglierà sempre stare seduto: o, fratello. Se mi dicono che bisogna alzarsi per andare di là, spiega Louis al pubblico che sghignazza in teatro e a me che annuisco forte dal divano, dev'esserci un ottimo motivo, e devono spiegarmelo molto bene. Come mi capisci, penso, mentre clicco per farmi portare a domicilio il pranzo che potrei attraversare la strada per andare a prendere. Il mese scorso Louis ha compiuto 50 anni. Non vedo l'ora che faccia un'altra tournée, per sentire il monologo che dedicherà alla nuova età. Non vedo l'ora che mi racconti i suoi 50 anni, per capire cosa aspettarmi dai miei.