Cara Gisele Bündchen, è così che si fanno funzionare i matrimoni.

La settimana scorsa Anthony Scaramucci – te lo ricordi Scaramucci? È stato il responsabile della comunicazione di Trump alla Casa Bianca per circa venti minuti, improvvisamente l'estate scorsa, durante i quali è riuscito a farsi lasciare dalla moglie incinta e a mancare il conseguente parto, limitandosi a un sms di compìta insolenza: «Pregherò per nostro figlio», ciò nondimeno – si è sentito legittimato a commentare il vostro ménage. È un po' come se io, tra un'abbuffata e l'altra, mi prendessi il disturbo di consigliarti una detox.

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E tuttavia: Scaramucci dice che lo scorso aprile non hai mandato quel tuo marito Tom eroe della patria – almeno: di quella che gioca a football – all'incontro col presidente Trump perché intendevi marcare il territorio: sei un tipo possessivo, e non volevi dargli l'occasione di rinnovare la familiarità con Ivanka. La quale insinuazione sottintende la concomitanza di due fenomeni lunari: che ai tempi di Whatsapp un milionario di buon senso aspetti la cena ufficiale alla Casa Bianca per fare il cascamorto con la (presunta) ex; e che tu – Gisele! – sia l'inerte e irascibile oggetto di passioni terrene.

Ma non ti ha mai visto, questo, fare yoga sulla piramide di Teotihuacan? Non ha mai letto la tua lista della spesa? «L'80% di quello che preparo è vegetale», ha notoriamente detto il tuo cuoco domestico, «biologico e integrale». Per il resto: pollo felice, salmone selvaggio, merende a base di spirulina disidratata (allo scopo in cucina tenete tre essiccatori, perché non si sa mai: metti che all'improvviso ti viene voglia di alga secca, mica puoi rischiare di trovarlo rotto o – peggio – sporco di fruttosio). A volte penso sia uno spreco, il patrimonio genetico che ti porti addosso: con un regime del genere potrebbe fare la modella persino Scaramucci.

Non sei abbastanza materiale per essere gelosa (e certo non di Ivanka: volenterosa replicante da grande magazzino). Volevi solo stabilire un principio politico – mi è stato chiaro quando ti sei presentata all'assemblea delle Nazioni Unite, a New York, per partecipare al summit sull'ambiente (e contestualmente ridurre Emmanuel Macron a scolaretto in brodo di giuggiole: la sua condizione naturale). E no, il principio non è che voi Brady-Bündchen non siete trumpisti: sai che ti frega. Piuttosto: che un giovanotto che di mestiere corre forte e lancia la palla, e in moglie ha preso la più bella del reame, può pure provare ad accontentarsi: non serve si occupi di attualità. Al tavolo dei grandi siedi tu.