Cara Helen,

non farti abbindolare.

Ti scrivo, nonostante tu non abbia fatto niente per meritartelo – mica sei famosa – perché sono preoccupata. Ho visto l'intervista a Pharrell, tuo marito. Quella in cui parla della vita con tre gemelli nuovi. L'ho vista: dice che fai tutto tu. L'ho rivista: dice di non aver mai cambiato un pannolino. L'ho vista un'altra volta: dice che sì, avete tate e domestici, ma la situazione resta pesantissima. Essi piangono, addirittura. È il caso più sfacciato di padre impunito mai diagnosticato.

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La paternità, come l'inferno, si divide in gironi. Ci sono gli Entusiasti. Sono quelli che subito si scaricano le app, cominciano a misurare il tempo in settimane, e a metà del primo trimestre sono già guru del mercato dei passeggini. Hanno un'opinione su tutto – e blog, rubriche sui giornali, Instagram curatissimi e Twitter spiritosi per difenderla neanche fosse la Juventus. Arrivano a sera stremati, per questo non si alzano quando il ragazzino piange. Non lo sentono: mica è cattiveria.

Ci sono gli Ignavi. Vivono con un obiettivo: non avere le palle rotte. Fanno quello che gli viene chiesto – manco male – ma non prendono iniziative. Se interpellati, si proclamano artefici di parità: dovremmo ringraziarli. Per combatterli è stato perfezionato il concetto di «carico mentale» – una disegnatrice francese ne ha fatto un fumetto su Facebook, è diventata un'eroina – ovvero: «Ma mica me l'hai detto» non è una linea di difesa sufficiente se sei adulto, sono le nove di sera, io torno da una trasferta in Bangladesh e tu non hai neanche pensato di scaricare i menu del pizza express. Gli Ignavi di notte non si alzano, ma al mattino chiedono scusa: perché non li abbiamo svegliati?

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Poi ci sono gli Impuniti. Gli Impuniti prosperano sulla convinzione – tradizionalmente materna – che ci vuole più tempo a spiegarlo (o a svegliarli) che a farlo da sole. Loro il problema del carico mentale lo hanno risolto così: bisogna fare come se non ci fossero. Il carico è lo stesso, ma una risparmia la fatica delle illusioni. Gli Impuniti sono sprovvisti di amor proprio, e possono rimbalzare per ore le richieste più elementari. Gli Impuniti di notte non si alzano, e al mattino protestano perché non sono riusciti a riposare.

Con tutti, dopo la mezzanotte, funziona una cosa sola, Helen. Le botte. Proprio: i calci. Forti. A mitraglia. Come fosse una lezione di Soul Cycle. In un paio di settimane anche il più pelandrone scatta al primo vagito. Nessun padre è più complicato di un cane di Pavlov.