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Finalmente siamo arrivati a Luglio.

Milano, tra caldo afoso e temporali, inizia a cambiare aspetto scoprendo un lato romantico e malinconico, che non mi aspettavo.

Sarà una questione di luce diversa, di umori che cambiano, di un'allegria meno gridata, ma più sincera, sarà che l'estate in città mi ha sempre affascinato per il suo vestito più corto, ma più comodo, meno fashion, ma più intimo. Milano, come Roma, aumenta il suo fascino. È adesso che mi sento profondamente parte di questa città, perché è proprio adesso che ho il tempo di iniziare a catalogare i primi ricordi, a sentire la nostalgia dell'inverno e nello stesso tempo il desiderio di godermi l'oggi e il domani.

Ma al di là delle mie paturnie emotive mi sono accorto che dal primo luglio, Milano si trasforma nella città dei papà, che fingono tristezza nel rimanere soli.

La città si svuota di mamme e bambini, che vengono parcheggiati in località balneari, soprattutto in Liguria e Versilia, mentre i padri con l'alibi del lavoro vivono il loro vero mese di vacanza: dal lunedì al venerdì ogni sera è perfetta per fare aperitivi, cene, dopocena, reunion con amici storici, partite di calcetto e bicchieri della staffa. Un lungo e infinito hangover settimanale da espiare poi nel fine settimana al ritorno dalla famiglia, quando puntuale arriva la domanda della moglie:

Tesoro, ti vedo stanco, lavori troppo, se vuoi torno a Milano per occuparmi di te.

Lei sa che tu non le dirai mai «sì», lei comunque non ha alcuna intenzione di tornare davvero, ma vuole e deve farti sudare freddo, per vedere nei tuoi occhi la fine della tua preziosissima libertà.

A luglio, a Milano c'è meno traffico e di riflesso più felicità e inevitabilmente aumentano anche le scappatelle extra-coniugali.

E le mogli?

Anche loro in riviera hanno un bel da fare, tra bagnini abbronzati e atletici maestri di tennis e cross fitness.

Tant'è che ho scoperto che l'Autostrada Serravalle tra Milano e Genova è chiamata, la via dei cornuti.

Al di là di tutto, ogni tanto, ritrovarsi a casa, da soli, senza nessuno, senza orari, ci serve per tornare a tempo con noi stessi. Meglio se poi apri la finestra e vedi il mare. Ma anche a Milano, e questa volta anche Roma, va benissimo.

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