Milano Zucchero e Catrame, la playlist di Matteo Maffucci e del suo diario da expat a Milanopinterest

Canzone per leggere l'umore: Toop Toop, Cassius.

Arrivato a questo punto, posso comunicarvi ufficialmente, senza urlarlo troppo, che inizio a orientarmi per le vie di Milano. È una strana sensazione, ma, in linea di massima, riesco ad arrivare da casa al Duomo in maniera abbastanza agile. Vi garantisco che per uno come me questa è una reale conquista, come per gli umani comprendere profondamente la vastità del cosmo. In una delle mie camminate, l'altro giorno, sono capitato in Piazza Liberty e ho scoperto che proprio lì sorgerà l'Apple Store. Lo stanno costruendo al buio, nel senso che tutto il cantiere è completamente coperto, lasciando la vivibilità degli abitanti e di chi passa quasi intatta.

Perché mi ha colpito? Perché cercando di non fare gratuitamente lo snob, penso che il progetto architettonico che hanno messo in piedi, e che si vede fuori il cantiere, sia una vera e propria opera di design. E non solo. Intanto lo store non si vedrà in superficie. Ci sarà un grande anfiteatro da poter vivere in relax e al di sotto ci sarà tutto l'universo Apple. In più, in base ad accordi con il Comune, verranno organizzati eventi a sfondo culturale per tutta la cittadinanza. Una bella idea, che mi ha acceso l'animo.

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Matteo Maffucci

Penso che le grandi città, pur mantenendo la propria anima e le proprie abitudini, siano disposte ad accogliere nel proprio centro opere come questa. Non è semplicemente globalizzazione o sfruttamento commerciale, ma anche essere focalizzati sull'oggi. Quanti di voi, a New York, hanno fatto una visita all'Apple Store sulla 5th Avenue? Una struttura sotterranea, che prende luce da una piccola piramide di cristallo posta davanti all'Hotel Plaza. Geniale.

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Matteo Maffucci

Non ci trovo nulla di male, anzi, penso che sia giusto che grandi multinazionali realizzino opere e strutture per i loro interessi, ma che in cambio regalino alla città qualcosa di bello e innovativo. Aperto a tutti. Sono un amante delle città che pulsano, che non rimangono ferme, che non vivono in maniera conflittuale il tempo che passa. L'importante è avere in testa buone idee per la comunità. Non è scendere semplicemente a compromessi con chi porta capitali e investe, ma dialogare e trovare un punto d'incontro nel rispetto di tutti.

A Milano succede.

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Matteo Maffucci