Qualcuna di voi sa che anni fa scrissi un libro sull'adulterio, su come noi europei siamo molto più adulti nell'approcciarlo rispetto agli americani. Se su quel libro mi intervistava qualche americano, vedevo mandibole cadere a terra all'idea che, in un matrimonio di lunga durata, il tradimento sia parte del pacchetto, e la monogamia nei secoli dei secoli sia impossibile (non per nulla è un concetto inventato quando si moriva a cinquant'anni).

Poi è arrivata Anne Buydens, francese sposata da 63 anni (non è un refuso: sessantatré) con un signore che si chiama Kirk Douglas e ha fatto la storia di Hollywood. Quando si sono incontrati, lui aveva già due figli dalla prima moglie. Adesso lui ne ha compiuti 100 (non è un refuso: cento), e i due si sono fatti un regalo: un libro che raccolga le lettere d'un matrimonio riuscito. Kirk and Anne: Letters of love, laughter, and a lifetime in Hollywood contiene molte perle, nonché la miglior risposta alle vestali della monogamia indignate dai costumi coniugali europei. «Sono europea: sapevo che la fedeltà totale è irrealistica in un matrimonio», scrive Anne. Trent'anni fa il giovane settantenne Kirk Douglas scrisse un'autobiografia. Raccontava, col permesso della moglie, alcune delle sue storielle, da come ci aveva provato a vuoto con Lauren Bacall al flirt che aveva avuto con Christina Crawford (la figlia di Joan che scrisse Mammina cara). Il commento della moglie che gli aveva dato il permesso di raccontare i diversivi con le altre è: «Sono certa che sia stato quel candore a fare del libro un bestseller».

Probabilmente c'entra l'aver trascorso tutta la vita nel cinema (Anne era un'addetta stampa, le affidarono Kirk sul set di Atto d'amore, a Parigi), ma il matrimonio dei Douglas è una sceneggiatura perfetta, e un manuale per aspiranti all'eternità di coppia. È tutto favoloso, dalla prima volta in cui lui la invita con certi amici suoi in un ristorante chic, e lei «No grazie, preferisco andare a casa a farmi due uova» («'sta stronza», racconta d'aver comprensibilmente pensato lui, «io sono una star del cinema»); alle nozze durante cui lei avrebbe confuso lawfully con awfully, mutando la formula «mio marito di fronte alla legge» in «orrendamente mio marito»; a quella volta che litigarono perché lei non si fidava degli aerei privati e lui prese un volo di linea ma odiandola, e l'aereo privato su cui avrebbe dovuto volare era quello di Mike Todd, l'allora marito di Liz Taylor. Che si schiantò, e Kirk si salvò. È tutto perfetto, e nella prefazione Michael Douglas rievoca la madre, la prima signora Douglas, Diana: Anne la chiamava «la nostra ex moglie». Manca solo qualcuno che chieda a Catherine Zeta-Jones se anche lei chiama così quella che l'ha preceduta.