Lei è Janira, 21 anni; lui Alessio, 20. Il posto, Pietra Ligure. Lei ha da poco cambiato le sue note biografiche su Facebook: «Single». Lui su Facebook aveva scritto: «La gelosia nasce quando a quella persona tieni veramente». Pure lei era stata gelosa, un tempo: «Lui è mio, non guardatelo, non mettete "mi piace" alle sue foto», ma era acqua passata. Janira si sarebbe presto trasferita ad Arenzano, 50 chilometri più a est, per frequentare l'Accademia di Costa Crociere: la sua occasione, dopo gli studi all'istituto alberghiero. Alessio s'era opposto al progetto e confidava in giro un rovello rabbioso: «Vi sembra normale lasciare un amore per un lavoro?».

È finita a coltellate, almeno 15, di lui a lei, nel corso dell'ormai famigerato «ultimo incontro chiarificatore», quasi un sinonimo di «premeditazione» ormai. I femminicidi sono l'esito di una lunga sequenza di incontri chiarificatori ai quali chi pretende spiegazioni si presenta per nulla disposto ad accogliere l'unica ragione che conti: l'amore finisce. Janira è morta a 21 anni, Alessio a 20 è in prigione, in isolamento, sorvegliato a vista. Dicono sia stata la nonna, con la quale si era confessato, a convincerlo a costituirsi. Dicono anche che ai carabinieri abbia detto: «Ho fatto una cavolata con la mia ragazza». Quanta pena.

(Nella foto d'apertura, una manifestazione del 2016 contro la violenza sulle donne a Rio de Janiero, in Brasile, con immagini del fotografo Marcio Freitas.)