C'è un grande vantaggio a non avere mai avuto un bel corpo, neppure in gioventù: non si rimpiange. Dunque, tutto lo Sturm und drang di certe coetanee, «ex Miss muretto», davanti alle foto in bikini dei loro 15 anni – le gambe sottili, la pancia piatta, l'ombelico tondo e ammiccante, il seno altezzoso, il gluteo sodo – io, grazie al cielo, non so cosa sia. Mai avuto ricordi di me adolescente su cui versare lacrime. Le uniche prove documentali delle mie estati da liceale sono i corposi reportage fotografici delle vacanze studio in luoghi piovosi e i rari scatti al mare in pose plastiche senza metri di paragone (amiche taglia 40 fuori dall'inquadratura, please).

Non smettere mai di crederci: alle creme, ai massaggi

Prima smagliatura a 12 anni, primo avvistamento di buccia d'arancia a 13, primo regime «a basso contenuto calorico» a 14, prima crema anticellulite a 15, prima presa di coscienza che non ne sarei mai uscita (dal tunnel delle diete, dello yo-yo, dei fanghi del Mar Morto, delle pasticche di chitosano e delle tisane al Fucus vesciculosus), tra i 16 e i 18. Una doccia fredda, ma poi ci si ripiglia. Ho speso più soldi io in nutrizionisti, intrugli e ciarlatani, che Donald Trump in tinture per capelli. Finché non ho capito che mi dovevo rassegnare. Raggiunto con fatica un peso forma accettabile, ho preso atto che: c'è chi nasce mela e chi banana, la natura non si cambia, io sono nata pera e non mi trasformerò mai in fico donna, ma va bene così; se le gambe non sono il tuo forte punta su qualcos'altro: gli occhi, i capelli, il sorriso, le orecchie, se non hai punti d'eccellenza visibili, punta sul cervello, se neanche quello è da Guinness, abbassa le aspettative; non smettere mai di crederci: alle creme, ai massaggi, ai fanghi e al chitosano, non fanno i miracoli della pubblicità – per quelli c'è solo Lourdes, ma non si occupa di cellulite – però fanno, senza di loro staresti molto peggio, saresti come tua zia. Ecco, le zie o le mamme con cosce matelassé mai trattate sono un buono stimolo a non mollare: dovrebbero metterle negli spot, accanto alle modelle con le gambe magre che non si capisce cosa stiano lì a impastare.

Il segreto delle diete riuscite

Sui trattamenti migliori per ridurre la culotte de cheval potrei scrivere un manuale, sulle diete più efficaci, ma soprattutto su quelle più inefficaci per perdere peso, addirittura un trattato. Le ho fatte tutte, quelle di moda e quelle di nicchia. Quelle da 7 giorni e quelle da tutta la vita. Le iperproteiche e le iposodiche, le molecolari e le cavernicole. Quelle che fai la fame e quelle che puoi mangiare quanto ti pare, ma solo cose che ti fanno schifo, possibilmente entro le 8.15 del mattino, poi sono cavoli tuoi. Quelle sbilanciate – affrontate con slancio eroico dai 16 ai 20 anni – e quelle equilibrate, che non escludono nessun alimento, basta usare moderazione: 60 g di pasta, 120 g di carne, 30 g di legumi, cioè 10 maccheroni, una sottiletta di vitello, 8 fagioli… Il mio Cicciobello mangiava di più. In compenso puoi divorare verdura a volontà. Con uno sputo d'olio. Dunque o accetti di sentirti un ruminante o riduci le dosi. E alla fine rinunci anche a quello. Il segreto delle diete riuscite è che alla fine ti passa proprio la voglia di mangiare.

Dunque è l'ora: andiamo a dimagrire

Dopo dieci anni di orgogliosa autogestione alimentare, una settimana fa sono andata dall'ultima nutrizionista. Non ne avevo voglia, ormai mi vado bene così (vita stretta gambe XL gonne lunghe), l'ho fatto per far piacere a un'amica, insisteva… Per 200 euro mi è stata elargita la regola aurea della «colazione da re, pranzo da principe, cena da povero», massima su cui mi aveva già edotto gratis mia nonna a dieci anni. Con in più la consolazione del pane a pranzo (i carboidrati fanno sentire i dietologi buoni) e delle noci a merenda, neanche fossi Cip e Ciop. La dieta non l'ho mai iniziata. Però metto un sacco di creme. E mangio sano. Perché il bikini incombe e le gonne lunghe si tolgono. Dunque è l'ora: andiamo a dimagrire. Curvy ed ex Miss muretto. Con strategia, allegria e zero stress. Poi, c'è tutto il resto: capelli, creme, make up… Ché la bellezza, grazie al cielo, non è solo questione di centimetri.

Scrivete a Maria Elena Viola, direttore di Gioia!: direttoregioia@hearst.it