La scrittrice Barbara Alberti risponde alle lettrici e ai lettori di Gioia! che vogliono sottoporle i loro problemi di cuore: scrivetele all'indirizzo maleducazione.sentimentale@hearst.it. Ecco il suo consiglio a una ragazza di 24 anni che ha avuto una relazione con un uomo molto più vecchio (ed egoista) di lei.

La lettera

«Lui l'amico di famiglia, protettivo, affascinante. Dopo la morte di mia madre ci ha aiutati, veniva ogni giorno. Io 23 lui 64, divorziato, atletico, elegante. Mi dedicava mille attenzioni. Un corteggiamento discreto tipo '800, ho perso la testa. I primi mesi sono stati belli, nessuno sapeva. Finché l'ha scoperto la sua amante storica, sua coetanea, e io ho scoperto che esisteva lei (me l'aveva nascosta, mai un cenno, 'sto ipocrita). Lei mi ha fatto una scenata davanti a mio padre che è venuto a saperlo così – per poco non gli viene un colpo – mentre lei mi dava della puttana eccetera, tutto il repertorio. Lui ha avuto la faccia di dirmi che aveva taciuto di lei "per non farmi soffrire", ed è stato così vigliacco da dirle che mi lasciava, ma mi ha chiesto di vederci di nascosto. E io, più vigliacca di lui, ho accettato. Mi ha fatto vedere i sorci verdi. Umiliata in mille maniere, finalmente l'ho mandato aff... Di brutto. Ma la ferita mi fa un male cane». (Camille)

Risponde Barbara Alberti

Di solito si pensa che sia il più vecchio a rimetterci. Quasi mai. Anche a me da giovane piacevano i vecchi, per ambizioni romantiche. Ma non quelli importanti, mi piacevano i disgraziati. A 19 anni mi prendo una cotta mortale per un professore di 65, così asino che alla sua età faceva ancora l'assistente. E mica un vecchio di oggi, che sono dei figurini. Un vero vecchio, pelato e rugoso. Ma, per me, un semidio. L'eterna illusione di una ragazza che si mette con l'attempato: esser protetta. Sta fresca. Spesso è lui ad aver bisogno di sicurezza, e umiliarti lo rassicura: si vendica della gioventù perduta. Quanto possono essere cattivi i vecchi! Di un egoismo inarrivabile. Ne fui disintegrata. Credo che la tua firma, Camille, alluda a Camille Claudel, la grande scultrice che a 18 anni s'innamorò del cinquantenne Rodin e per colpa sua finì al manicomio, da cui non uscì fino alla morte (lui non andò mai a trovarla). Esistono anche vecchi meravigliosi. Non è il tuo caso.