I giornali sono come le persone. Nascono, crescono, maturano, si evolvono, a volte muoiono (sigh!). Per farli stare in vita bisogna metterci molta cura, per farli diventare rigogliosi bisogna innaffiarli come le piante. I giornali hanno storie e un cuore che batte. Sono fatti di persone e di vite, di gente che arriva al mattino trafelata e se ne va quando fuori è ormai buio e la giornata è passata, gente felice e gente inversa, gente ridanciana, chiacchierona, riservata, gente serissima oppure un po' cazzona, gente nata per piantare grane e gente che nessuno mai la sente, testa china e via andare, gente che l'ha lasciata il fidanzato o che ha la mamma in ospedale, eppure è lì, con le lacrime che diventano condensa sotto il bocchettone dell'aria condizionata, gente con la valigia in mano, gente col ciclo che è meglio se stava a casa...

Il nuovo Gioia! ha compiuto 3 anni

Gioia! ha un cuore che batte all'unisono con tutti questi cuori. A volte è un'esplosione di allegria altre è un emoji con la bocca all'ingiù, ma dura poco perché è felice dentro. Mica per niente si chiama così. Quest'anno Gioia!-col-punto-esclamativo ha compiuto tre anni (quello senza, molti di più, ma questa è un'altra storia e avremo modo di riparlarne), che sono un po' come gli anni dei cani, uno ne vale almeno sette. Ci sono settimane che valgono un anno, numeri che ne bruciano, tra stress e fatica, più di tre. Ma ne vale la pena, sempre.

Siamo diventati grandi ma non «altro»

Questo che avete tra le mani, per esempio, di benzina ne ha bevuta parecchia. Ci abbiamo messo «tutta l'abilità dell'arte nostra», come dice il Padrino e la nostra photeditor, per renderlo speciale. Dopo tre anni avevamo voglia di cambiare vestito, di far vedere che siamo diventati grandi (con la logica del sette ormai siamo più che maggiorenni), senza però diventare «altro». Siamo sempre sfrontati, discoli, curiosi della vita, desiderosi di raccontarvi quel che accade, ma un po' più misurati. Non intingiamo più le mani nei colori, ma ancora ci divertiamo a giocare con le cose. Il nostro nuovo abito è di carta. Ci sembrava bello e doveroso partire da lei, per inaugurare il nuovo corso. La carta. Quella dei libri e quella dei giornali. Roba vecchia, dicono. Roba da rottamare. Invece noi ci crediamo forte. E senza nostalgie, guardando avanti.

Un premio per chi è smart

Perché per innovare bisogna pure saper conservare. Avere delle radici. Senza radici non cresce niente. L'omaggio alla cellulosa (roba viva) è la prima novità di questo Gioia! reloaded e riguarda la grafica. Poi ci sono le nuove rubriche e un'iniziativa speciale: il primo Gioia! Smart award. Un premio a persone e cose che hanno, come si suol dire, una marcia in più. Geniali, creative, sveglie, contro corrente. Come il nostro giornale. E come voi, che non avete tempo da perdere. Perché la vita va più veloce di noi, e non bisogna lasciarla andare.

Ed ecco il video che vi mostra in anteprima il nuovo Gioia! e la sua realizzazione.

preview for Gioia! WFC #26