Alla cena per il mio compleanno sono arrivata dritta da una riunione con Heather Parisi. Incontrarla era stato persino più straniante di quella volta che, da adulta, avevo chiacchierato con John Taylor dei Duran Duran; per forza: col tempo, la sensibilità rispetto a quelli dentro la tv cala, e quando il sabato avevo il permesso di andare a dormire dopo Disco bambina avevo sette anni, mica 17. Per il Carnevale di settenne chiesi invano il body mezzo sgambato e mezzo no, quello a righe multicolore: me lo negarono (me l'avrebbero permesso solo coi collant di lana sotto: che spoetizzante crudeltà), e da allora odio ogni asimmetria.

L'aneddoto sul Carnevale infelice della mia infanzia non se l'è filato nessuno, nonostante fossi la festeggiata. I commensali m'hanno chiesto i segreti piccanti di Nemicamatissima («Ma sono davvero nemiche?» è la domanda che ho sentito più spesso in questi mesi) e, quando ho risposto che se volevano sapere dovevano accendere la tv il 2 dicembre, m'hanno accantonata per chiedersi tra loro: «Ma tu eri per Heather o per Lorella?».

La risposta dice come sei tu, mica come sono loro: ti piacciono i traguardi impossibili (alzare la gamba in modi che confutano le leggi fisiche delle articolazioni: farla sembrare facile non è mai stata caratteristica della Parisi); o t'accontenteresti di imparare il movimento delle mani su La notte vola? (Lorella Cuccarini ha 51 anni e l'energia e la determinazione di una ventenne particolarmente talentuosa, ma ha il vezzo di dire che Heather è «ballettisticamente più dotata», cioè che le spaccate le vengono facili mentre lei invece è «chiusa come una cozza»; capirete il mio imbarazzo nel confessarle che io non sono mai riuscita a imparare neanche il movimento delle mani).

YouTube è stato il vero festeggiato del resto della serata. Ci siamo messi a rivedere le sigle d'epoca, quando le due avevano capelli giallo pannocchia (negli anni 80 i parrucchieri non sbagliavano la tinta solo a noi) e le canzoni avevano versi assurdi: «Sole rosso fa l'arancia di lassù, luna gialla fa il limone di quaggiù, per cui la quale ci cale ci cale ci cale» (ci vorrebbe la parafrasi, come per le poesie dei tempi di scuola). Arrivati a La notte vola, un amico ha azzardato l'inosabile: «Mordila la tua fantasia, non dormire aspettando domani: crescerà forte più di te questa voglia di vita tra le tue mani», ha chiesto, è una scena di sesso solitario? Mi stavo strozzando con la torta. Una signora perbene come la Cuccarini. Screanzato. Piuttosto, chiedimi se siano davvero nemiche.