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Bali: modalità pausa

L'isola indonesiana, amatissima dagli occidentali, è il luogo ideale per rilassarsi e ritrovare l'equilibrio interiore, soprattutto a Ubud, buen retiro della stilista Donna Karan e di tanti giovani creativi

By Mariangela Rossi
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Getty Images

«Bali è il mio rifugio spirituale: ogni volta che ci torno mi sento come una bambina, con tutti i sensi all'erta», confessa la stilista Donna Karan, che sull'Isola degli dei è un'habitué dei due esclusivi resort by COMO (comohotels.com), tra i quali l'Uma a Ubud. «Qui ho una connessione immediata con la gente, la terra, la bellezza, la pace, i colori. La semplicità e l'uso che gli artigiani fanno delle risorse naturali sono una fonte di ispirazione per il mio lavoro», spiega la stilista. Ma un viaggio a Bali vale la pena per molte altre ragioni. In particolare se si desidera staccare per un po' e ritrovare l'equilibrio interiore. Ecco qualche suggerimento.

Le risaie Patrimonio Unesco

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Getty Images

Lasciamo da parte Seminyak e Kuta, le zone più turistiche. È appunto Ubud il cuore artistico, culturale e spirituale di Bali, la zona più autentica e preferita dagli occidentali. Da qui si raggiunge tutto con facilità: le antiche risaie di Jatiluwih, una valle terrazzata Patrimonio Unesco (nella foto); i templi, circa 20.000, tra i quali uno dei più suggestivi è quello di Ulun Danu Bratan, a 1.200 metri, che sembra galleggiare sull'omonimo lago.

Le sorgenti sacre

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Getty Images

Assolutamente da vedere anche le sorgenti sacre di Tirta Empul a Tampak Siring, dove la gente del luogo si immerge per purificare la propria anima. «Non parlare del paradiso se non sei mai stato a Bali», scrive il poeta indonesiano Toba Beta. Facile capire perché.

Alla scoperta dei vulcani

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Getty Images

«Siamo attratti dalle nuove meraviglie che Bali ha da offrire: ristoranti, hotel e locali di lusso. Un grande cambiamento rispetto a 20 anni fa: quando sono arrivata ed era solo campagna e mare. Comunque il mio consiglio per scoprire la vera isola è andare nelle zone rurali, nei villaggi, tra le risaie, sul monte Batur, vulcano attivo (nella foto)», racconta Zohra Boukhari, decoratrice belga di origine marocchina.

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Bijoux e arredi rétro

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courtesy Shan-Shan

Oltre a occuparsi di interni per hotel e ville private, Zohra Boukhari ha creato i negozi Shan-Shan (sole in balinese), dei quali uno a Ubud, dove spiccano bijoux e accessori tra arredi rétro (www.shan-shan.info).

Il Palazzo reale e i templi preziosi come merletti

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Getty Images

Tra un acquisto e l'altro, a Ubud si può visitare il Palazzo reale, tuttora residenza del sovrano, e i due templi adiacenti, il Puri Saren e il Pura Marajan Agung. Anche se il più fotografato rimane il Pura Taman Saraswati (nella foto), circondato da vasche piene di fiori di loto.

I musei di Ubud

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courtesy Antonio Blanco Museum

Ma Ubud significa anche arte, grazie a numerose gallerie e musei. Tra questi ultimi, il Neka Museum (www.museumneka.com), con padiglioni tradizionali che ospitano un interessante percorso storico d'arte balinese, e l'Antonio Blanco Museum (www.blancomuseum.com), un tributo all'eccentrico artista, definito il "Dalì di Bali", che visse a lungo qui.

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Dove dormire a Ubud

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courtesy Kenanga Ubud

Per la notte, si può scegliere una guest house o un boutique hotel nel verde, nel cuore o vicino al centro abitato di Ubud. Per esempio, il Kenanga Ubud (www.kenangaubud.com) o il Panchoran Retreat (www.panchoran-retreat.com) della designer irlandese Linda Garland, in una foresta di bambù. Nidi naturali ed eco, dove si praticano yoga e meditazione: per sfuggire, almeno per qualche giorno, dalla routine della vita in città.

Shopping chic a Ubud

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courtesy Blue Stone

Ubud è il luogo ideale per gli acquisti di stile. Non a caso sono molti i designer stranieri che da anni vivono qui e rivisitano con gusto l'artigianato locale oppure usano i preziosi materiali locali per le loro creazioni. Tra i must, la moda essenziale e sofisticata di Susanna Pierini di Biasa (www.biasagroup.com); i tessuti per l'arredo de La Bohème (www.labohemebali.com) della francese Pascale Belzacq; le stole e i bracciali in tessuto dello spagnolo Sebastian di Iou Textile; le ciotole in legno, le teiere e gli utensili per la cucina di Nava. Senza dimenticare gli oli essenziali, i rimedi botanici e i balsami a base di erbe che si possono acquistare da Blue Stone (http://bluestonebotanicals.com).

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