Come sta cambiando il mondo per i viaggiatori che soffrono di autismo
Dai parchi di divertimento ai musei, tutto, per fortuna, sta diventando pian piano più accessibile anche per coloro che pur soffrendo di autismo non rinunciano alla bellezza del viaggio
Un mondo più accessibile, anche per i viaggiatori che soffrono di autismo. Per quello che rimane uno dei disturbi del comportamento più misteriosi e in costante studio da parte di psichiatri e neuropsichiatri, le barriere con l'universo esterno stanno, tuttavia, abbattendosi sempre più, come insegna, per esempio la storia di Nina Marker, prima modella affetta da sindrome di Asperger. E anche per quanto riguarda il favoloso mondo dei viaggi, così importanti e preziosi, specie per i più piccoli (tanto che il nostro consiglio pre inizi scuola è stato proprio portarli a vedere un posto nuovo), le notizie sono buone e incoraggianti: sono sempre di più, infatti, le strutture turistiche, (dai parchi ai musei, dagli hotel alle navi da crociera), che si sono rese più accessibili anche per chi è autistico. Ed essendo lo spettro dell'autismo estremamente largo, le difficoltà, per questi viaggiatori, variano tantissimo a seconda di dove essi si collocano: ognuno ha bisogni diversi, alcuni più fisici, altri più cognitivi, oppure un mix delle due cose. Sta di fatto che di certo il cambiamento della routine è un ostacolo non da poco, come racconta benissimo il libro di questa mamma sul suo Eddie affetto da autismo, per questi viaggiatori, ma, con l'aiuto prezioso di chi ospita e accompagna nell'esperienza, ce la si può fare. Vediamo, dunque, quali sono i luoghi e i mezzi di trasporto del mondo che hanno deciso di rendersi il più possibile accessibili per chi ha l'autismo. E anche se molti riguardano Paesi che non sono il nostro, speriamo facciano da apripista per iniziative simili anche qui in Italia.
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