Luccicanti mall, bancarelle fumanti, eleganti sky lounge e il serpente della monorotaia che si muove tra moschee, templi, parchi e grattacieli: benvenuti a Kuala Lumpur, in Malesia, KL per gli habitué, crogiolo multietnico di malesi, cinesi e indiani con un heritage britannico. Un cuore verde che batte nel centralissimo Tun Abdul Razak heritage park, tra orchidee e hibiscus, e una vocazione architettonica verticale la cui cifra stilistica sono i 452 metri di acciaio delle Petronas twin towers, firmate César Pelli. Omaggio al futuro di una città che ha una storia recente: è infatti nata nel 1857 grazie a 87 cercatori di stagno cinesi ricordati nel musical Mud: our story of Kuala Lampur, tutti i giorni al teatro Panggung Bandaraya.
Sempre seguendo il fil rouge dello stagno, imperdibile la visita della Royal Selangor, azienda di oggetti in peltro, dove si può creare il proprio monile, mentre in tema di artigianato vi consigliamo vivamente il Museo delle arti islamiche.
A KL shopping e food sono due must. Raffinati i batik malesi firmati Ruzz Gahara, in vendita nello shop del Museo tessile e i capi dai colori vivaci della stilista Tom Abang Saufi al n° 1 di Jalan Eaton. Per le shopaholic ci sono pure le bancarelle di Chinatown e gli eleganti mall di Bukit Bintang.
Anche la gastronomia della città è ricchissima, con influenze cinesi, indiane e thai: tanta varietà trova corrispondenza nel numero dei locali, da quelli che propongono street food ai ristoranti eleganti. Per un aperitivo o una cena panoramici si sale in una delle numerose sky lounge, per esempio quella del Marini's on 57, il più alto rooftopbar, o quella in cima al The Troika, firmato dall'archistar Norman Foster, con vista sulle Petronas.
Malacca, melting pot di culture
A due ore di auto da KL, Malacca, patrimonio Unesco, tra i più importanti porti del Sudest asiatico del passato, è ancora un incredibile melting pot cinese e malese (che ha prodotto la cosiddetta cultura Baba Nyonya, con una cucina e un'architettura tipiche), senza contare le influenze portoghesi e olandesi. Si va dal Cheng Hoon Teng, il tempio cinese più antico del Paese, alla Porta de Santiago, il forte portoghese, passando per la piazza dello Stadthuys, il palazzo del governo olandese.
Da non perdere Jonker Street, a Chinatown, con il famoso Geographer cafè, e il mercato notturno del venerdì e sabato, ad Heeren Street, con dimore storiche locali e olandesi (l'atmosfera di una tipica casa Baba Nyonya è riprodotta nell'omonimo Heritage museum). Se amate l'antiquariato, fate un salto al Malaqa house museum o da Syarikat Abdul, in 26 Jonker Street.
Da Pangkor alle spiagge di Penang
Sempre sullo stretto di Malacca, l'isola di Pangkor è il posto ideale per ritemprare mente e corpo, in particolare a Pangkor Laut, dove sorge uno stupendo resort con spa.
Proseguendo verso nord si arriva a Penang, la Perla d'Oriente. Si può girare in risciò la capitale George Town, patrimonio Unesco, frizzante mix culturale dove, nel dedalo di vicoli, si susseguono botteghe cinesi, templi, moschee, edifici coloniali e pub rétro.
Autentica capitale culinaria, offre dai curry indiani ai fantasiosi noodles cinesi. Per quel che riguarda lo street food, il migliore è a New lane, dove la bevanda must è il succo di noce moscata, mentre per mangiare ottimo pesce fresco c'è l'Hai Boey, sulla tranquilla spiaggia di Teluk Kumbar.
A 8 km, sulla collina Air Itam, imperdibile il tempio buddista di Kek Lok, il più grande del Sudest asiatico. Un altro luogo da visitare, a circa 30 km, è il Parco nazionale di Penang, dove nidificano le tartarughe, i macachi saltano da un ramo all'altro e 150 tipi di uccelli allietano i visitatori che amano i viaggi naturalistici col loro cinguettio. Imperdibili il panoramico faro britannico e le spiagge: Monkey beach, Pantai Kerachut e Pantai Mas. Vicina, ma più affollata Batu Ferringhi, che ogni sera si trasforma in un colorato mercatino.
Rémise en forme
La Malesia è famosa per i trattamenti beauty. Ecco gli indirizzi giusti per una vacanza all'insegna del relax e del benessere.
Malacca: nel boutique hotel Majestic Malacca, la spa village, ispirata alla cultura Baba Nyonya, mixa tecniche di medicina cinese e prodotti naturali locali. Tra i rituali di purificazione c'è il lapis-lapis, che prevede un impacco di lemongrass, zenzero, galanga e canfora, seguito da un massaggio thai o malese per ridurre ritenzione idrica e tossine. Una curiosità per il viso: la maschera nutriente al nido di rondine e tapioca fermentata.
Pangkor Laut: all'esclusivo Pangkor Laut resort la spa village propone trattamenti cinesi, giapponesi, indiani, balinesi e, naturalmente, malesi. Ideale per purificarsi la proposta ayurvedica di sette giorni: consiste in sessioni di yoga e una serie di massaggi che agiscono positivamente sugli organi e sul sistema nervoso.
Perak Darul Ridzuan: a circa due ore da Kuala Lumpur, Banjaran hotsprings retreatè un'oasi dedicata al benessere, immersa nella vegetazione tropicale. Tra gli atout del centro beauty, il Malay Urut massage, un antico massaggio che prevede l'uso di olio di palma, erbe e spezie, e combina lo stretching con altre tecniche. Lo speciale programma Detoxification include anche un regime alimentare dedicato e un approccio olistico.