Dal cinquantesimo piano della Prudential tower lo sguardo spazia lontano. La mente anche. Da qui, infatti, non solo si gode una vista magnifica sullo skyline di Boston, capitale del Massachusetts, ma si intuisce uno dei melting pot più riusciti di tutti gli States.
Merito di un piccolo museo alle spalle della vetrata panoramica, il Dreams of freedom (Sogni di libertà), che racconta toccanti vicende di immigrazione: storie di donne e uomini arrivati da lontano i quali, pur con le inevitabili difficoltà del caso, si sono perfettamente integrati. Contribuendo a costruire l'attuale tessuto sociale: oggi qui si parlano più di 140 lingue e ci sono persone provenienti da oltre 80 Paesi del mondo, italiani compresi (fate un giro nel North End, il quartiere dove a partire dall'inizio del XX secolo si sono insediati i nostri connazionali: d'estate sentirete profumo di sugo al pomodoro e basilico).
Altri esempi di tolleranza? Nell'800 gli intellettuali locali dissertavano su temi altrove tabù, come abolizione dello schiavismo e diritti delle donne. O ancora, facendo un veloce salto temporale, il Massachusetts, primo Stato negli Usa, ha permesso i matrimoni omosessuali fin dal 2004 (l'unione gay numero uno è stata celebrata proprio a Boston).
Del resto, la città più popolosa del New England è da sempre il luogo delle opportunità: per la precisione fin dall'anno 1630, quando in queste lande allora desolate arrivò uno sparuto gruppo di puritani, guidati dal politico e teologo John Winthrop, in fuga dalle persecuzioni religiose della Corona inglese. Non a caso, per sentirsi un vero "bostoniano", il progressismo ancora oggi è un postulato. E non potrebbe essere altrimenti, visto che la prima, grande e sanguinosa battaglia della Guerra d'indipendenza delle colonie americane dai britannici avvenne nel 1775 sulla collina di Bunker Hill che domina la baia della città.
Per avere un'idea delle tappe salienti che hanno appunto reso Boston "la culla della libertà" (e farsi un'idea delle attrattive dei suoi quartieri, da Downtown a Charlestown) basta percorre a piedi i quattro km del Freedom Trail.
Partendo dal Boston Common, il parco più antico d'America, si raggiungono i luoghi cittadini salienti della Rivoluzione americana, per esempio la Old State House con il balcone da cui nel 1776 fu letta ai bostoniani la Dichiarazione d'indipendenza.
Al di fuori di questo cammino, ma altrettanto importante nella storia cittadina, c'è il Griffin's wharf dove ebbe luogo il famoso Boston Tea Party: ancora oggi, durante l'estate, attori in costume d'epoca gettano in mare finte balle di tè, proprio come accade il 16 dicembre del 1773, quando i discendenti dei primi inglesi che avevano colonizzato il Nordamerica le buttarono davvero in acqua per protestare contro le tasse commerciali imposte dal governo britannico (alcuni storici sostengono che fu appunto questa la scintilla che scatenò la Rivoluzione).
Passeggiando per Beacon Hill, uno dei quartieri più suggestivi, punteggiato di deliziose case di mattoni rossi affacciate su stradine di ciottoli, è facile capire perché Boston sia stata anche definita l'Atene d'America.
Al numero 10 di una delle piazze più belle della zona, Louisburg square, c'è la casa di Louisa May Alcott, autrice dell'indimenticabile Piccole donne, libro semi-autobiografico che fa parte del bagaglio educativo di migliaia di adolescenti in tutto il mondo.
In realtà la scrittrice, prima di soggiornare nella capitale, visse a Orchard House, la casa di famiglia nella vicina città di Concord (varcata la soglia e girando per le stanze vi sembrerà che le quattro sorelle March siano ancora lì, pronte ad accogliervi con la loro contagiosa vitalità).
Nella stessa cittadina abitavano altre due figure di rilievo dell'intellighenzia ottocentesca (che, peraltro, frequentarono spesso Boston): Ralph Waldo Emerson, popolare saggista e filosofo, e Henry David Thoreau, il suo discepolo più illustre, già ai tempi sostenitore della necessità di eliminare il «superfluo» dell'età industriale vivendo in armonia con la natura.
Esperienza descritta in Walden ovvero vita nei boschi, dove racconta i due anni passati nella foresta vicino al delizioso laghetto Walden Pond (se avete voglia di fare una camminata potete trovare i resti della sua capanna, altrimenti date un'occhiata alla ricostruzione vicino al centro visitatori).
Anche il romanziere Nathaniel Hawthorne, autore del grande classico La lettera scarlatta, fece parte del circolo letterario di Concord e, guarda caso, lavorò anche alla dogana di Boston. Per ripercorrerne le tracce, letterarie ma non solo, si può andare a Salem, romantica cittadina affacciata sulla baia del Massachusetts.
Tra i molti luoghi da visitare c'è la sua dimora natale, situata vicino all'eccentrica Casa dei sette abbaini che ha dato il titolo a un altro suo noto romanzo.
Poco distante c'è un'altra "istituzione": il Peabody Essex Museum che ospita collezioni di arte americana e marittima di tutto il mondo, compresa un'abitazione cinese con 16 stanze risalente a più di 200 anni fa. Un'altra dimostrazione della vocazione cosmopolita delle città del New England. Luoghi dove viene spontaneo pensare che, come ha scritto più di due secoli fa lo stesso Hawthorne, «la nostra salute morale e intellettuale trae un gran giovamento quando ci troviamo obbligati a mescolarci con individui del tutto diversi».
John Fitzgerald Kennedy un secolo dopo
Boston è la città natale di uno dei più carismatici presidenti Usa, John Fitzgerald Kennedy. Qui il 29 maggio 2017 si celebrano i 100 anni dalla sua nascita.
Molti i luoghi che rievocano la personalità di Jack (così veniva chiamato familiarmente): tra i più significativi, il John F. Kennedy National Historic Site, ovvero la casa di Brookline in cui nacque.
Da non perdere la John F. Kennedy Presidential Library & Museum a Columbia Point, progettata dall'archistar I.M.Pei, dove ne viene revocata la storia, dalla crisi missilistica di Cuba a quella di Berlino che portò alla costruzione del muro nel 1961, dal sostegno all'integrazione razziale fino alla violenta morte a Dallas nel 1963.
Più romantiche le atmosfere dell'Omni Parker House, l'hotel dove Jfk chiese la mano di Jacqueline Lee Bouvier.
Un luogo che trasuda politica con la P maiuscola (qui hanno lavorato, rispettivamente come cuoco e aiuto cameriere, il leader vietnamita Ho Chi Minh e l'attivista per i diritti degli afroamericani Malcom X), ma dov'è concesso lasciarsi andare al piacere dei sensi gustando la miglior Boston Cream Pie di tutta la città.
Dove dormire e mangiare
Boston
Lenox hotel. Un delizioso boutique hotel nel quartiere di Back Bay, pieno di tipici edifici vittoriani detti brownstone.
Element Seaport. Nuovo albergo superconfortevole nel Seaport District, il quartiere emergente della città.
The Langham hotel. Imperdibile il Sunday City brunch alla domenica.
Island creek oyster bay. Ostriche, crostacei e clam chowder (zuppa di vongole) di prima qualità, serviti in un ambiente di design.
Oak long bar & kitchen, nel lussuoso hotel Fairmont Copley Plaza. Luogo classicamente bostoniano dove gustare ottimi menu "farm-to-table".
Artisan Bistro presso Ritz Carlton hotel. Il mix perfetto tra un bistrot europeo e un moderno ristorante americano: ottimi piatti a base di ingredienti locali. Guardatevi intorno: qui non è difficile incontrare Sarah Jessica Parker, Cameron Diaz e altre celeb.
Concord
Concord's Colonial Inn. Ristorante-albergo in un edificio del '700. Qui visse la famiglia di Henry David Thoreau dal 1835 al 1837.
A Lexington, poco distante da Concord, Inn at Hastings Park. Puro stile New England con un tocco contemporaneo: grandioso!
Salem
Hawthorne hotel. Albergo storico, simbolo dell'ospitalità della costa settentrionale del Massachusetts fin dal 1925.
The merchant. Camere una diversa dall'altra, nuovissime, in un edificio completamente rinnovato che nel 1789 ospitòGeorge Washington, primo presidente degli Stati Uniti.
Finz Seafood & grill. Un trionfo di piatti di pesce e frutti di mare con vista sul porto di Salem.
Come arrivare
Con Tap Portugal voli da Roma, Milano, Bologna e Venezia verso Boston via Lisbona (con possibilità di uno stopover per un massimo di 72 ore nella capitale portoghese senza costi aggiuntivi). Tariffe one way a partire da € 246 e tariffe a/r da € 450 tasse incluse. Maggiori dettagli in agenzia viaggi o call center TAP, tel. 02/69682334, attivo tutti i giorni dalle ore 9 alle 20. Altre info sul sito dell'Ufficio del turismo del Massachusetts.