Quante volte vi capita di arrivare a casa la sera e sentirvi stressate, sovraccariche di lavoro? E magari non riuscire a staccare la testa da ciò che è successo durante la giornata in ufficio e di essere ossessionate da quello che accadrà l'indomani: quante volte vi è successo, dopo aver chiuso il computer alla vostra scrivania, di portarvi il lavoro a casa, mentalmente o anche operativamente? La risposta la sappiamo: tante, troppe. E lavorare, più che un privilegio, a volte diventa una condanna

John Maynard Keynes, economista britannico vissuto nella prima metà del Novecento, aveva previsto che nel 2030 il monte ore di lavoro alla settimana sarebbe stato pari a 15 e che lo standard di vita occidentale sarebbe stato notevolmente più alto rispetto a quello degli anni Trenta: un'utopia, direte voi, ma in parte aveva ragione. Infatti Paesi come gli Sati Uniti e il Regno Unito sono cinque volte più ricchi rispetto a 100 anni fa: ma il lavoro pesa sulle nostre vite come mai prima d'ora. 

In un video del Guardian pubblicato su Internazionale.it che puoi guardare qui, Rutger Bregman, autore del libro Utopia for realists: the case for a universal basic income, open borders and a 15-hour workweek che scrive anche per il giornale olandese De Correspondent, indaga la situazione e arriva a una possibile soluzione, partendo da un dato di fatto: il 37% dei lavoratori britannici pensa di svolgere un lavoro inutile. L'idea di Bregman è semplice: concedere a tutti un reddito base e mantenere solo le occupazioni utili (assistente sociale, insegnante, scienziato). Solo così potremmo recuperare molte ore di tempo e cambiare il modo in cui viviamo. 

Ma che dire delle giornate infinite delle donne, sempre più in equilibrio tra famiglia e lavoro? Da una parte la voglia di avere dei figli, accudirli, affiancarli giorno dopo giorno nella loro crescita. Dall'altra l'ambizione, la sana voglia di riuscire, di avere successo nel proprio lavoro. E il tempo per sé sfuma, vola via fagocitato dagli innumerevoli impegni quotidiani. Ne avevamo parlato con Beatrice Lorenzin, ministro della salute con il chiodo fisso del benessere femminile: leggi qui la nostra intervista.