È ragionevole supporre che nel IV secolo a.C., ad Atene, la Giornata Mondiale della Gentilezza non esistesse. Pure, ciò non impediva a una delle menti più illuminate della città – un certo Platone – di affermare: «Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla, sii gentile con tutti». Ora, qualcuno potrebbe obiettare che la frase non sia di quel filosofo, ma del suo collega Filone di Alessandria. E qualcun altro insorgerebbe – poco gentilmente, invero – per dire che no, altro che filosofi: il papà è il reverendo scozzese John Wilson, che a fine Ottocento l'ha infilata in un suo racconto (Beside the Bonnie Brier Bush) pubblicato con lo pseudonimo di Ian McLaren.

Bene, obiezioni accolte: la frase è di Platone e anche di tutti gli altri. Non sarebbe gentile, dopotutto, tenersene la paternità tutta per sé. Anche perché il punto non è chi l'ha detta, ma praticarla ogni giorno. E non solo il 13 novembre, che da oltre venticinque anni è ufficialmente la Giornata Mondiale della Gentilezza. Se esiste lo si deve al Japan Small Kindness Movement, fondato a Tokyo nel 1988 e nel 1996 confluito, insieme ad altre associazioni tra cui l'italiana Gentletude, nel World Kindness Movement, ovvero il Movimento mondiale per la Gentilezza.

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Gentletude

In realtà, il 13 novembre è il giorno clou della Settimana Mondiale della Gentilezza, dedicata alla divulgazione di quel che davvero significa essere gentili. E cioè, secondo Gentletude, comportarsi in modo da mettere al centro la cura e l'attenzione per gli altri, il buon senso e la competitività equilibrata.

Fin qui, la teoria. E in pratica? Ecco cinque esempi di gesti gentili che, come una goccia cinese, possono cambiare il mondo. O, più semplicemente, renderlo un posto migliore.

1. PORTARE LA GENTILEZZA NELLE SCUOLE

È una delle iniziative principali di Gentletude, che mette a disposizione online una serie di schede ad uso di maestri e insegnanti, da scaricare e da utilizzare nelle proprie classi. Si va dalle basi (le buone maniere all'asilo) ad analisi complesse, come la comprensione di quanto contino i media nell'influenzare la nostra attitudine a essere più o meno gentili. In mezzo, temi come la comunicazione empatica, il chiedersi come agire in certe situazioni o una mappatura dei luoghi gentili della propria città.

2. GLI ABBRACCI GRATIS

Vi è mai capitato di incontrare per strada qualcuno che volesse abbracciarvi? Se sì, delle due l'una: o era un individuo colto da un improvviso e benvenuto attacco di fraternità, oppure erano i ragazzi di Free Hugs. Nata a Sydney come iniziativa sociale, la pratica di regalare (free, ovvero gratis) abbracci ai passanti aveva un semplice scopo: essere disinteressatamente gentili. Dall'Australia i Free Hugs si sono diffusi in tutto il mondo; il primo sabato dopo il 30 giugno è stato proclamato la Giornata Internazionale degli Abbracci gratis.

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3. IL BOOKCROSSING

L'idea è semplice: lasciare in giro libri affinché qualcuno li legga. E li commenti. E li faccia girare. Non c'è un luogo specifico in cui lasciarli: la panchina di un parco, il tavolo di un caffè, un litorale, un rifugio di montagna. Di solito è organizzato per giornate e per città, come si può leggere su Bookcrossing Italia.

4. BIGLIETTINI OVUNQUE

È un'altra delle iniziative promosse da Gentletude per la Giornata Mondiale della Gentilezza: scrivi qualcosa di gentile su un post-it e lascialo in giro: nel tuo ufficio, nella scuola dei tuoi figli, in un bar. Anche su un lampione. L'importante è quel che scrivi, e che arrivi a qualcun altro.

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5. IL CAFFÈ SOSPESO

In quell'inimitabile universo a se stante chiamato Napoli c'è un'usanza: se qualcuno ha un motivo di felicità (ha vinto al banco lotto, come dicono i napoletani; ha un nuovo lavoro; ha trovato moglie o marito; insomma, fate voi) entra in un bar, si prende un caffè e ne lascia uno o più in sospeso. Cioè li paga per altri, che entrando nel medesimo bar e chiedendo, appunto se ci sia «un sospeso» possono godersi un attimo di pace e gusto offerto da uno sconosciuto. Da qui è nata la Rete del Caffè Sospeso, associazione che promuove eventi culturali dedicati alla comprensione dell'altro, all'empatia e a tutto ciò che costituisce il fondamento della gentilezza. Quanto ai caffè, nulla vieta che il 13 novembre, a Milano o a Catania, si possa entrare in un bar e lasciare qualche caffè pagato ad altri, debitamente informando il titolare.