È dal 2011 che l'11 ottobre di ogni anno si celebra la Giornata Internazionale delle bambine e delle ragazze (International day of the girl child), proclamata dall'ONU, e oggi più che mai c'è bisogno di una giornata speciale in cui riflettere sui diritti che sono ancora negati all'infanzia, soprattutto alle bambine.

Spiega Terre des Hommes che «nel mondo sono 70 milioni le bambine sfruttate, costrette al matrimonio, uccise appena nate. Anche in Italia i dati sugli abusi sono preoccupanti. La prima cosa che puoi fare è informarti!». Leggere il dossier di Terre des Hommes (che puoi scaricare qui) è il primo passo, il secondo partecipare alla campagna Indifesa (terredeshommes.it/indifesa) che, per l'edizione di quest'anno «punta i riflettori anche sulle bambine che vivono in zone teatro di guerra e nelle emergenze migratorie che ne conseguono, per proteggerle e tutelarne i diritti fondamentali».

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L'11 ottobre Terre des Hommes lancia un appello: «Aiutaci a colorare il web di arancione per sostenere #Indifesa! Posta dalle 9 una foto con un abito o un oggetto arancione e partecipa alla #OrangeRevolution!». 

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Sono tanti i vip che hanno già aderito alla campagna: ecco lo chef Simone Rugiati - che da settembre 2016 affianca Belén Rodríguez nella conduzione di Tú sí que vales - mentre legge i numeri dell'orrore.

Colora Facebook di arancione per la Giornata Internazionale delle bambine e delle ragazze

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Anche Facebook quest'oggi non resta indifferente a un tema tanto importante e con il suo doodle «Per ogni ragazza e bambina del mondo» ci invita all'azione, se non altro simbolica.

 «Tutte le ragazze e bambine devono poter accedere ad assistenza sanitaria, istruzione e servizi di prima necessità allo stesso modo. Durante la Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze, dimostra il tuo sostegno nei confronti di tutte le ragazze e bambini del mondo aggiungendo un motivo alla tua immagine del profilo». 

Unicef: bambine, non spose

Secondo il rapporto sul lavoro minorile di Unicef, le bambine tra i 5 e i 14 anni sono occupate il 40 per cento in più del loro tempo nei lavori domestici e nella raccolta di acqua e legna, rispetto ai coetanei maschi. Un tempo prezioso che potrebbero impiegare per studiare, per giocare, per essere quello che sono, semplicemente bambine. Drammatici anche i numeri che riguardano le spose bambine, con tutto quel che ne consegue: «Oggi nel mondo ci sono oltre 700 milioni di donne che si sono sposate in età minorile e che hanno dovuto rinunciare ad avere una crescita normale, fisica e mentale», spiega Giacomo Guerrera, presidente di Unicef Italia. «Ogni anno 15 milioni di matrimoni hanno per protagonista una minorenne; una volta su tre si tratta di una bambina con meno di 15 anni. Hanno dovuto spesso affrontare gravidanze precoci e violenze domestiche». Almeno 70mila ragazze tra i 15 e i 19 anni - sottolinea Unicef - muoiono ogni anno a causa di complicazioni durante la gravidanza e il parto. Le bambine sotto i 15 anni hanno 5 volte più probabilità di morire durante la gravidanza e il parto rispetto alle donne tra i 20 e i 29 anni.

Per sostenere i diritti delle bambine, Unicef propone 5 progetti in cerca di adozione, in Giordania, Eritrea, Niger, Bangladesh e Ghana, contro le mutilazioni genitali, a favore delle giovani imprenditrici e della scuola, per proteggere le bambine in emergenza in fuga dalla Siria e per ridurre la mortalità materno-infantile, li trovi qui.

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