Le Olimpiadi di Rio sono finite e gli atleti lasciano il villaggio olimpico. In attesa dell'inizio delle Paralimpiadi (dal 7 al 18 settembre 2016) che vedranno Casa Italia trasferirsi nella Casa Italia Paralimpica a Rio 2016, ospitata nella parrocchia della Immacolata Concepcao, ecco alcune cose che forse non sai sul villaggio che ospita gli sportivi durante un'olimpiade.

1. Il villaggio olimpico è come un campus universitario, con tanto di mini banca, ufficio postale, area pic nic e supermercato per fare la spesa. Ci si sposta in bicicletta e gli atleti per mostrare la loro unione sui social hanno usato l'hashtag #OneTeam. Tutti tengono molto all'igiene, si disinfettano spesso le mani e chi ha qualche problema di salute per non mettere a repentaglio le competizioni degli altri usa la mascherina. In tutto il villaggio olimpico ha ospitati circa 17mila atleti.

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2. Ma è anche un po' un villaggio turistico, una sorta di resort con tanto di piscina e spiaggia per il relax in stile Copacabana tra una gara e l'altra: cose (belle) che succedono se le Olimpiadi si svolgono in  Brasile. 

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3. Gli atleti in gara a Rio sono ospitati in alte torri, che ogni nazione decora all'esterno con le sue bandiere per "marcare" il territorio, come succede nel quartier generale di ogni nazione in tutte le Olimpiadi.

4. Gli atleti mettono in scena la loro personale cerimonia di apertura, riunendosi al centro del villaggio olimpico e accogliendo con un benvenuto i colleghi degli altri Paesi, nazione per nazione. A Rio c'erano anche musica e ballerini di samba e capoeira, ma pare che si siano esibiti brevemente a causa degli atleti meno festaioli che volevano riposare.

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5. Al villaggio gli atleti hanno un salone di bellezza solo per loro, a Rio una beauty spa pop up gestita da Procter & Gamble (già operativa a Londra 2012), dove possono farsi fare le unghie e i capelli (ma c'è anche chi fa direttamente da sé in stanza con le compagne di squadra). Niente di meglio di una nail art con i colori della propria bandiera per un pizzico di fortuna in più.

6. Gli atleti del villaggio olimpico hanno un voucher per ogni pasto, e fanno la fila al self service proprio come accade in una qualsiasi mensa (hanno fatto la coda con gli atleti anche i primi ministri e i presidenti, come Francois Hollande). Il menu prevede specialità di ogni nazione.

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7. Non è obbligatorio soggiornare al villaggio olimpico; la decisione spetta al team e viene presa anche in base ai fondi a disposizione. Per esempio, pare che a Rio parte del team americano non abbia soggiornato al villaggio, preferendo affittare spazi diversi (e molto più lussuosi) altrove. Per esempio, le nazionali a stelle e strisce di basket e quella femminile di calcio. Anche il tennista Novak Djokovic ha preferito una sistemazione diversa, perché ha bisogno di «spazio, privacy e pace per allenarmi». La superstar del tennis Serena Williams ha invece trovato molto cool soggiornare al villaggio olimpico, così come Rafael Nadal, che ha posato per innumerevoli selfie (anche in mensa!) con gli altri atleti. Altre superstar dello sport che hanno soggiornato al villaggio olimpico? Il nuotatore Michael Phelps e Usain Bolt che, per rango, ha usufruito di una camera singola.

8. Le stanze sono piuttosto modeste, se pensate a un ambiente lussuoso siete fuori strada. Ciascuna ha un guardaroba, uno specchio a figura intera e una poltrona-sacco per i momenti di relax. I letti - a detta di alcuni atleti - per quel che riguarda il comfort si potrebbero paragonare a brandine da campeggio.

9. La maggior parte degli atleti condivide la stanza, come in un ostello. Ogni camera può ospitare fino a quattro persone e pare che le coppie tendano a non stare insieme (ma nulla vieta di raggiungere il partner là dove si trova).

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10. Gli organizzatori hanno messo in conto il sesso tra atleti, e per garantire che sia sesso sicuro hanno distribuito 450mila preservativi, il che significa un ottimistico calcolo di 42 condom per ciascun atleta. Che volessero sfatare il mito del "niente sesso prima delle gare"?. Arrivederci a Tokyo 2020.