È deciso, i bambini di casa hanno vinto e in famiglia sta per arrivare un cane: che decidiate di adottarlo in un canile (la scelta più generosa) o di acquistare un cucciolo di razza, ci sono alcune cose che è bene sapere per fare la scelta giusta e accogliere nel migliore dei modi il nuovo membro della famiglia, che vi cambierà la vita in meglio.
CANI E BAMBINI: IL PARERE DELLA PSICOLOGA
«I bambini che crescono con amici a quattro zampe acquistano sensibilità ed empatia: non è un caso se in Italia ci sono 7,5 milioni di cani e 7 milioni di gatti (dati Lav)», ci spiega Michela Romano, psicologa e psicoterapeuta. «Ma attenzione, non si tratta di peluche. I genitori devono rendersi conto che l'impegno spetterà anche a loro. Anche se il ragazzo è già un preadolescente, non si può pretendere che se ne occupi in esclusiva» .
CANI E BAMBINI: IL PARERE DELLA VETERINARIA
Della stessa opinione anche Emanuela Valena, specialista in clinica patologica degli animali d'affezione e autrice dell'utilissimo libro L'educazione del tuo cane (Giunti, euro 12).
«Un cucciolo ha bisogno di avere un padrone che resti vicino a lui la maggior parte della giornata. Può star da solo al massimo un'ora per ogni mese di vita. Vi faccio un esempio: se ha tre mesi non può rimanere senza compagnia per più di tre ore. In più deve uscire almeno quattro volte al giorno: sono tutti elementi importanti, che vanno ben ponderati prima di "adottare" un cane. Per non trovarsi in affanno perché non si ha abbastanza tempo per lui» .
«Quanto alla scelta della razza, consiglio quelle con caratteri docili. Barboncini e maltesi se si vive in appartamento; cani più grandi come labrador e golden retriever se si ha la fortuna di avere un giardino dove lasciarli scorrazzare liberamente. Da comprare in allevamenti seri, che li tengano con loro per i primi sessanta giorni di vita. Solo così si avrà la certezza della salute del cucciolo: quelli che vengono allontanati troppo presto dalla madre possono manifestare problemi caratteriali nell'età adulta». Inevitabile ribadire che in nessun caso si devono acquistare cuccioli di razza a prezzi stracciati, che spesso provengono dal mercato nero dei cuccioli che tanto spesso finisce sulle pagine dei giornali.
«Io personalmente», prosegue Emanuela Valena, «mi sono trovata molto bene anche con i cuccioli che ho preso nei canili. In questo caso però è importante farsi consigliare dal personale. Se vi dicono che è un cane problematico lasciate perdere! E ricordate che questa scelta comporta qualche difficoltà in più: essendo stati abbandonati in passato, a volte hanno difficoltà a restare da soli». Certo, non accade sempre e soprattutto l'amore e la riconoscenza che sanno donare ricompensa di eventuali piccole difficoltà iniziali (che, ripetiamo, non è detto che si verifichino e possono essere affrontate con successo - ma questo vale per tutti i cani, adottati o acquistati - con l'aiuto di un educatore cinofilo).
CANI E BAMBINI: IL BELLO DELLA PET THERAPY
Impegno e qualche piccola difficoltà non devono tuttavia scoraggiare i genitori: il connubio cane bambino può infatti persino essere vitale. Com'è stato riconosciuto dal Ministero della salute, che nel 2003 ha varato una legge all'avanguardia sulla pet therapy. Permettendo a diverse strutture ospedaliere di accogliere i quattrozampe: al Meyer di Firenze e al Regina Margherita di Torino si è aggiunto il Fatebenefratelli di Milano. «Qui, grazie al progetto Ci vuole un amico, è stata riservata una zona di sei metri per due dove paziente e cucciolo possono incontrarsi. Fuori da questo recinto la convivenza resta esclusa, per evitare germi pericolosi per gli altri pazienti», spiega Francesca Maisano, psicologa responsabile del progetto.