Ho tre figlie quasi coetanee, che portano più o meno lo stesso numero di scarpe, e quando inizia la stagione, devo acquistare più o meno nove paia di scarpe: un paio a testa per lo sport; uno a testa da mettere ogni giorno e uno che, metti che si vada a teatro o a un matrimonio, non le faccia apparire completamente fuori luogo. Le scarpe che mettono tutti i giorni raramente arrivano a fine stagione integre, e recentemente ho passato le mie sneakers n. 36 alla mia bambina più piccola, di nove anni. La quale, avendo a cuore i miei sentimenti, non mi ha detto immediatamente che a scuola era stata tacciata di indossare scarpe "da vecchia".

«Da vecchia in che senso?», ho obiettato quando sono riuscita ad estorcerle il motivo per cui preferiva le sue scarpe bucate alle mie.

«Intanto sono di una marca sconosciuta, poi i colori sono spenti, insomma, non paiono molto alla moda, mamma. Non te la prendere e sgancia piuttosto le tue All Star».

Se anche voi, mamme e babbi di adolescenti e pre-adolescenti, siete stati recentemente archiviati alla voce "vecchi", consolatevi serbando nel cuore la certezza che queste orde di irriverenti, stanno solo riesumando i cult della nostra adolescenza.

Eccone 5, da far loro presente ;)

Le scarpe di tela

Tra i primi drammi della mia adolescenza, ricordo certamente le scarpe estive. Quelle di tela e plastica, se portate senza calzini puzzavano irrimediabilmente, e finii per sfoggiare bianchi calzini di spugna che spuntavano da finte Superga, coprendo la caviglia e anche un po' di polpaccio. Oggi torna la scarpa in tela, risorge l'All Star che avevamo creduto morta, ma è bandito il calzino in favore di uno stile che noi, all'epoca, chiamavamo "acqua in casa": jeans troppo corto, caviglia nuda sprezzante del meteo, scarpa bassa. Per tornare alla moda, riesumare la scarpa e arrotolare il fondo dei jeans, please.

L'hip hop

Negli anni '90, l'hip hop cominciava a diventare mainstream ed esplodeva la moda per le strade. Io per esempio, per un periodo, investivo i miei scarsissimi risparmi in jeans e salopette oversize e microcanotte con l'orlo molto sopra l'ombelico, e ammiravo in silenzio le crew che "decoravano" i muri della città. Peccato che il contesto provinciale fosse decisamente fighetto e il disagio economico spesso simulato. Ma tornando a noi, pare che il rap e il finto disagio siano di nuovo in auge. Poco male: non disdegno affatto i Fedez e co. che affollano lo Spotify delle mie figlie.

Gli zainetti

Dopo anni di borse a tracolla, i nostri figli hanno riesumato gli zainetti: è tornato di gran moda quel cencio appeso tra le scapole che portavamo in gita scolastica, assieme ai panini e il K-Way. Attenzione, è tornato di moda pure quest'ultimo, mentre i panini, oggi, li vogliamo solo vegani: il prosciutto che nonna Cloe tagliava rigorosamente a mano, non sarebbe ben visto dai nati dopo il 2000.

I sopracciglioni

Forse l'unica vera svolta rispetto agli anni '90, che richiedevano forme bizzarre e artefatte tipo ad ala di gabbiano. Da tempo la femminista che è in me auspica un ritorno in auge del pelo: almeno sul lato facciale sono stata accontentata, e le sopracciglia sono sbocciate donando profondità allo sguardo, con la bellissima Cara Delevingne a fare da testimonial.

Leonardo DiCaprio

E niente: DiCaprio, che fu il mio indiscusso idolo dai suoi esordi (penso a Genitori in blue jeans, o Buon compleanno mr Grape, dove c'era anche un notevole Johnny Depp) fino a Titanic, visto più volte e con più sospiri sui primi piani del biondo; dicevo, il caro Leo, che ha finalmente vinto l'Oscar, è tornato sulla cresta dell'onda. E dunque pensavo che io e le mie figlie avremmo potuto condividere un idolo. «Ma chi è poi questo Leonardo DiCaprio?», hanno invece risposto, distratte. Così mi sono ricordata di quella vicina che, quand'ero adolescente, suscitò il mio scherno perenne. «Non capisco perché impazziate tutte per quel banalotto di DiCaprio, ai miei tempi c'era Alberto di Monaco», disse a me e alle mie amiche, che il principe l'avevamo sempre visto bolso, pallido e stempiato, ben lontano dal playboy che ci raccontavano. Insomma, Leonardo DiCaprio andrebbe espunto da questa lista, mi dicono. Non sono sicura che abbiano ragione.

L'autrice di questo articolo è la blogger Valentina Santandrea, nota in Rete come Volevo fare la rockstar.