L'obesità infantile è un problema sempre più dilagante, che colpisce soprattutto i bambini in età scolare e che si aggrava durante gli anni della scuola primaria. Al punto che in Gran Bretagna è iniziata una campagna per la cura e la prevenzione dell'obesità che parte proprio dai presidi e dagli insegnanti delle scuole dell'obbligo, i quali redarguiscono i genitori dei bambini obesi tramite una nota che recita più o meno così: «Mettete i vostri figli a dieta»

Un'iniziativa che ha suscitato immediatamente critiche e polemiche, soprattutto da parte di quei genitori chiamati in causa. Eppure i dati parlano chiaro, come ha dichiarato al The Guardian Sally Davies, il CMO (l'ufficiale capo medico britannico): all'ingresso alla scuola dell'obbligo un bambino su cinque è in sovrappeso o obeso, al termine della scuola primaria il rapporto è uno a tre. «Cosa diamine stiamo facendo? Quello che mi preoccupa è che abbiamo iniziato a considerarlo normale. Come siamo arrivati a perdere il senso di ciò che è sano e ciò che non sano?».

Obesità infantilepinterest
Getty Images

Quando i bambini britannici hanno iniziato la scuola e sono stati pesati e misurati, i genitori dei bambini in sovrappeso e obesi hanno ricevuto una lettera con le indicazioni su dove trovare consigli e a chi rivolgersi per una corretta alimentazione. Le reazioni di molti genitori sono finite addirittura sui social, dove gruppi creati ad hoc consigliano di bruciare queste comunicazioni e continuare a far mangiare in piena libertà i propri figli. 

E se i dati inglesi sul tema sono allarmanti, gli altri Paesi europei non se la passano meglio. Al punto che l'Organizzazione Mondiale della Sanità per la prima volta ha messo in guardia aziende e governi: «I nostri governi hanno dato alla prevenzione dell'obesità infantile la massima priorità politica. Tuttavia, scopriamo costantemente che i bambini - i più vulnerabili - sono esposti a innumerevoli tecniche di marketing digitali nascoste che promuovono alimenti ricchi di grassi, zuccheri e sale», ha detto il dottor Zsuzsanna Jakab, direttore regionale Oms per l'Europa. «I genitori potrebbero essere inconsapevoli o sottovalutare l'impatto nocivo del marketing digitale, ma questo rapporto rende chiaro l'effetto di tale vendita sui nostri figli. È responsabilità dei politici riconoscere la nuova minaccia rappresentata dal marketing digitale di cibo per i bambini e agire rapidamente».