Per parlare a livello globale del problema del surriscaldamento del pianeta ma soprattutto della necessità di tutela del patrimonio naturale, e quindi anche di ghiacciai e montagne, nel 2003 la Fao (fao.org) ha istituito la Giornata internazionale della montagna, che viene celebrata ogni anno l'11 dicembre a partire dal 2003. In tale occasione si cerca di creare consapevolezza in merito all'importanza che le montagne, che coprono il 22 per cento della superficie terrestre, rivestono per la vita di tutti noi, per evidenziare le opportunità e i vincoli per lo sviluppo, ma anche per costruire accordi che portino a un cambiamento positivo. Con uno sguardo al futuro e alle nuove generazioni.

In occasione della Giornata della Montagna il Museo Nazionale della Montagna di Torino propone tante attività, legate alle collezioni esposte nella mostra Ex libris delle montagne. Incisori di vette (museomontagna.org).

Il Club alpino italiano in occasione della Giornata apre le sedi in tutta Italia e organizza attività, dalle mostre agli incontri con alpinisti, dalle proiezioni alle esibizioni di corali) per avvicinare il pubblico alle montagne e al modo più corretto e rispettoso di frequentarle (cai.it)

Il progetto fotografico da 0° a 5000 mt

Nel luglio 2015 la fotografa Beba Stoppani (bebastoppani.com) si trovava ai piedi del ghiacciaio del Rodano, sulle Alpi svizzere. Quell'estate però un'anomala ondata di calore lo ha fatto sciogliere, come racconta, «come un ghiacciolo nelle mani di un bambino»: in sole tre settimane il gelido gigante, seppur ricoperto di teli riflettenti, infatti è arretrato di sei metri. E Beba è andata lì a immortalare la scena con la sua fidata macchina fotografica, riuscendo a cogliere allo stesso tempo la grandiosità e la vulnerabilità del ghiacciaio

Il progetto della fotografa Beba Stoppani.pinterest
Beba Stoppani

Da questo episodio è nato il progetto fotografico 0° a 5000 mt, un grido di dolore di fronte al dramma globale dello scioglimento dei ghiacciai, per riflettere sui pesanti effetti dei cambiamenti climatici e sul rapporto, a volte distruttivo, dell'uomo con la Terra e con la montagna.

Come spiega Stoppani, «la montagna offre oggi ancora la sua maestosa bellezza, ma le generazioni future che faranno? Questo studio vuole essere un richiamo soprattutto per i giovani a una responsabilità più forte verso il nostro pianeta e verso una ecologia integrale dove uomo e pianeta, sullo stesso piano, siano rispettati e vissuti come un unico organismo vivente».

Un progetto fotografico di sensibilizzazione contro il riscaldamento globale.pinterest
Beba Stoppani

Questo lavoro, che è stato presentato anche nell'ambito di Mia Photo Fair 2016, la fotografa l'ha dedicato ad Antonio Stoppani, grande geologo e studioso di ghiacciai, a Luigi Stoppani, alpino classe 1881 (e nonno di Beba), e alla zia che le ha trasmesso i ricordi di famiglia legati al Furka Pass e al ghiacciaio del Rodano, che l'artista ha cominciato a visitare nel 1999.

Beba Stoppani e la sua mostra fotografica.pinterest
Beba Stoppani